USA, i blog sono media

Lo ha chiarito la Federal Election Commission: i blogger, come i media, possono esprimersi liberamente riguardo al mondo politico. Blogger più liberi


da Punto Informatico

Roma – I blog sono da considerare media, almeno agli effetti delle leggi che negli Stati Uniti regolano campagne elettorali e lobbying. Lo ha chiarito la Federal Election Commission (FEC), ponendo fine ad una annosa diatriba.

Il primo dei casi che ha spinto la FEC ad esprimersi in materia, spiega TechCrunch, è stato sollevato dal blogger conservatore John C.A. Bambenek. Bambenek aveva consultato la FEC per segnalare che il frequentatissimo blog The Daily Kos, di opposto credo politico, avrebbe dovuto registrarsi fra le Political Action Committee (PAC), i gruppi che spendono o raccolgono fondi per almeno mille dollari a fini di propaganda elettorale. The Daily Kos, aperto sostenitore dei Democratici, osservava in giugno Bambenek, intende influenzare i voti dei cittadini: questo il primo requisito che identifica una PAC. Secondo, a parere di Bambenek, le spese sostenute da The Daily Kos per l’hosting e per stipendiare i suoi collaboratori eccedono i mille dollari. Altrettanto vale per i fondi raccolti ospitando a caro prezzo la pubblicità.

L’offensiva lanciata da Bambenek non aveva però spaventato The Daily Kos, che già in luglio aveva prontamente ribattuto, consapevole dei propri diritti. E nei giorni scorsi la FEC ha respinto la richiesta di Bambenek: fin dal 1974 i media sono esclusi dai soggetti sottoposti alle norme che regolano i finanziamenti per le campagne elettorali. Media che, la FEC aveva chiarito già nel 2006, includono qualsiasi pubblicazione Internet. Una definizione che abbraccia pienamente The Daily Kos e i blog che non siano controllati da un partito, da un candidato o da una PAC: i blog sono media, possono parteggiare e possono esprimersi riguardo alla politica senza la necessità di essere imparziali e senza per questo essere sottoposti a regole da parte della Commissione.

Decisione analoga quella della FEC su un altro blog creato da tale Michael Grace, che, in un chiaro intento parodistico, si presentava online come Mary Bono, moglie del Sonny Bono al quale è stato intitolato il discusso Copyright Term Extension Act. Il legale di Mary Bono aveva segnalato alla FEC che, per le spese di hosting relative a quello che l’avvocato definisce “blogspot”, Grace era stato foraggiato da David Roth, candidato rivale della Bono, che con Grace aveva avuto uno scambio di corrispondenza. Una segnalazione che il blogger ha interpretato come il tentativo di Mary Bono di metterlo a tacere, violando il diritto alla libera espressione che il Primo Emendamento garantisce ad ogni cittadino americano. La corrispondenza tra Roth e Grace non dimostrava infatti che si fosse verificato alcuno scambio di denaro, per questo motivo, ha deliberato la FEC, Grace gode del pieno diritto di gestire un blog satirico, al pari di ogni cittadino che gestisca qualunque altro spazio web, anche con l’intento di influenzare l’andamento delle elezioni.

I blogger sono dunque liberi di praticare la libertà di espressione, possono fare satira, possono sostenere questa o quella posizione politica senza temere le sanzioni della FEC.

Gaia Bottà

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