da Franco Abruzzo.it
Roma, 1 agosto 2008. Come si riconoscono le mutazioni genetiche e quali sono le tecniche per estrarre il tesoro racchiuso nel cordone ombelicale o che cos’è l’amiloidosi. A queste e a tante altre domande potranno trovare direttamente risposta i giornalisti, lavorando per cinque giorni consecutivi, dall’8 al 12 settembre prossimi, a contatto diretto con scienziati del calibro di Carlo Bernasconi, Laura Salvaneschi e Paolo Merlini, nei laboratori dell’Università di Pavia. L’Ateneo di Pavia, infatti, da sette anni apre i suoi olaboratori ai giornalisti, offrendo così un’occasione unica per impadronirsi delle tecniche alla base della ricerca biomedica moderna. «Obiettivo dell’iniziativa è alzare il livello di formazione per una divulgazione più attenza e consapevole» spiega Laura Viviani della segreteria dell’Open Lab di Pavia, sottolineando che «in questo modo si può comprendere più da vicino il lavoro del ricercatore e formarsi così una visione più dall’interno di queste branche di studio». Il corso quest’anno ha per tema ‘Cellule e farmacì ed è rivolto ai giornalisti che si occupano di salute e scienza, nei giornali, alla radio, in tv e sul web ed è completamente gratuito. Le iscrizioni dovranno essere presentate entro l’11 agosto ed i partecipanti sono ospitati nel prestigioso Collegio Ghislieri, nel centro storico di Pavia. Il programma intenso oltre all’attività di laboratorio prevede la partecipazione a conferenze, spettacoli, proiezioni di documentari e film a tema scientifico. Tra gli ospiti: Eugenio Borgna, Sergio Seminara, il genetista Giuseppe Novelli, il farmacologo Filippo de Braud, l’epidemiologo Tom Jefferson. (Adnkronos)