da Franco Abruzzo.it
Roma, 26 febbraio 2008. Una raccomandata per la risoluzione del contratto d’acquisto dell’Unità che doveva essere eseguito: con questo atto i soci di Ad, la società che controlla la Nie, editrice del quotidiano, chiudono definitivamente ogni rapporto con la famiglia Angelucci che in un primo tempo voleva acquistare il giornale e che poi si è tirata indietro. Gli imprenditori romani, editori di Libero e del Riformista, hanno disertato l’appuntamento di ieri con il notaio: il 25 febbraio era infatti l’ultima data utile per onorare l’impegno preso. Ecco il testo della raccomandata inviata a Giampaolo Angelucci per Tosinvest e a Arnaldo Rossi, legale rappresentante della New Papers Holding, la società lussemburghese indicata dalla stessa Tosinvest come acquirente del quotidiano: “I soci di Ad con la presente annunciano l’avvenuta risoluzione di diritto del contratto avente oggetto la cessione delle quote rappresentanti l’intero capitale sociale di Ad per l’inadempimento colpevole dell’acquirente con riserva di agire nelle sedi più opportune per ottenere il risarcimento dei danni”. (ANSA).
UNITA’. REDAZIONE: “VALUTARE DISPONIBILITA’ DI STEFANO”.
Roma, 26 febbraio 2008. “La proprietà è ora invitata senza indugio ad avviare le trattative con quegli imprenditori che hanno mostrato interesse per la testata. Quanto è accaduto deve servire come monito per il futuro perché si abbia ben chiaro che L’Unità non è un prodotto come un altro da vendere sul mercato a chiunque e che il rispetto di ciò che L’Unità rappresenta non può essere altro dal quale prescindere”: questo si legge nel documento approvato dall’assemblea di redazione de L’Unità, che “guarda con favore alle disponibilità che si sono pubblicamente e ripetutamente manifestate in queste settimane e che provengono in particolare da Francesco Di Stefano, un editore già impegnato nel campo multimediale, al quale si sollecita un impegno coerente con le dichiarazioni espresse nei giorni scorsi”. La redazione de L’Unità si è riunita in assemblea dopo la rottura della trattativa con gli Angelucci per acquistare il quotidiano. “Con la richiesta di risarcimento dei danni avanzata dagli avvocati della Nie alla Tosinvest della famiglia Angelucci – sottolinea la redazione – si chiude definitivamente la vicenda del possibile acquisto de L’Unità da parte degli stessi editori del quotidiano Libero. Una eventualità che aveva destato forte preoccupazione e che aveva spinto il Cdr, a nome dell’intera redazione, ad avanzare proposte concrete che garantissero il legame con i lettori e il radicamento del quotidiano nella sua storia e nei valori democratici e di sinistra che lo distinguono”. Ed è per questo che l’assemblea di redazione si rivolge da una parte alla proprietà per avviare nuove trattative e dall’altra al Partito democratico, “interlocutore privilegiato de L’Unità” per chiedere “scelte non più rinviabili, rispettose delle attese del popolo democratico e di sinistra e delle forti manifestazioni a favore della testata fin qui registrate”. L’assemblea di redazione insiste sul fatto che il giornale non può navigare a vista ma ha bisogno di assetti proprietari certi e, alla luce di ciò, sollecita un piano straordinario che metta il giornale nelle condizioni migliore per affrontare la campagna elettorale: “Agli attuali azionisti si chiede una significativa ricapitalizzazione, alla proprietà e alla direzione si chiede anche un aumento della foliazione, un sostegno alle iniziative speciali da mettere in campo in occasione della campagna elettorale, quindi l’utilizzazione del full color, la riduzione ad un euro dell’edizione del lunedì”. La redazione ha quindi chiesto di mettere questi punti all’ordine del giorno nell’incontro che Fnsi e Cdr avranno il 29 febbraio con la presidente della Nie Marialina Marcucci. Incontro dedicato a un primo confronto sulla Carta dei Valori e all’istituzione del comitato dei Garanti. (ANSA).