da Franco Abruzzo.it
di Daniela Simonetti/ANSA
Roma, 5 giugno 2008. Cambia il management dell’Unità con il nuovo editore Renato Soru: il Consiglio di Amministrazione, l’amministratore delegato e il presidente da domani saranno espressione della nuova proprietà. E dai prossimi giorni si potrà affrontare il capitolo del rilancio editoriale: si parla con sempre maggiore insistenza di un possibile cambio alla direzione. In pole position c’è Concita De Gregorio, inviata di Repubblica. Ma non è assolutamente escluso che possa restare l’attuale direttore, Antonio Padellaro. Soru – secondo quanto si apprende – farà le sue scelte in piena e totale autonomia sulla base di valutazioni editoriali e imprenditoriali. E comunque – stando alle stesse fonti – intende agire senza strappi, informando delle sue mosse imminenti lo stesso Padellaro e ovviamente la redazione. Temi già sul tavolo visto che da oggi è esecutivo il contratto per l’acquisizione del giornale firmato da Soru il 20 maggio. Domani si terrà l’assemblea dei soci della Nie (Nuova Editoriale spa), la società editrice dell’Unità acquistata dal governatore della Sardegna per una quota del 90%. Il restante 10 rimane alla ‘Chiara srl’, per oltre il 70% del presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini. La Nie ha come azionisti quattro società di capitali: Ad (82,3%), Chiara (10,4%), Perno (3,8%) e Smart Island (3,5%). Soru ha rilevato il 100% di Ad, di Perno e di Smart, equivalente dunque al 90% di Nie. L’assemblea, convocata prima in seduta ordinaria, esprimerà i nuovi assetti di vertice. A seguire, seduta straordinaria: all’ordine del giorno l’ipotesi di ricapitalizzazione per un importo di circa 7 milioni di euro. Soru è oggi a Roma per una serie di appuntamenti istituzionali e dovrebbe debuttare domani all’assemblea in qualità di nuovo proprietario. La sua idea è quella di affidare la gestione editoriale a una Fondazione senza fini di lucro seguendo il modello di Le Monde: dentro ci dovrebbero essere Guido Rossi, ex presidente della Consob, e l’editore Carlo Feltrinelli. Annunciate molte novità tra cui quella di una possibile rinuncia ai finanziamenti pubblici (L’Unità ha ricevuto, nel 2006, sei milioni e mezzo di contributo, in quanto organo del gruppo parlamentare Ds). Una decisione che probabilmente sarà presa una volta risanati i conti del giornale. Nel 2007 – dice Giorgio Poidomani, attuale amministratore delegato della Nie – il giornale ha perso cinque milioni di euro. Di questi – spiega – 2,7 sono ascrivibili a fatti inerenti la gestione ordinaria e 2,3 invece a voci straordinarie come gli incentivi all’esodo e le querele. Una voce che da sola ha assorbito 200 mila euro ma – chiarisce sfatando una «leggenda metropolitana» – non attribuibili agli articoli di Marco Travaglio. Le perdite, secondo l’ad, sono da ricollegare in buona parte al congelamento del piano industriale fermo da ottobre quando si è affacciata l’ipotesi di vendere il giornale. L’Unità ha vissuto una stagione fortemente positiva quando è tornata in edicola nel marzo 2001, dopo essere stata messa in liquidazione e aver cessato le pubblicazioni: 70 mila la media delle copie vendute. Da gennaio a maggio di quest’anno la media è di 49.469 copie. Ma – aggiunge Poidomani – l’andamento delle vendite è legato anche all’avvicendamento dei governi: un giornale come l’Unità raccoglie maggiori consensi quando si trova all’opposizione, cioè, per assurdo, piace di più, guadagna consensi e lettori con un governo avverso alla sinistra. (ANSA)