Non è la prima volta che la Cnn ricorre ai contributi inviati dagli spettatori per documentare i servizi dei suoi telegiornali o per supportare con immagini, altrimenti irreperibili, alcuni momenti entrati nella memoria collettiva americana, e non solo. Così è stato nel caso della strage al Virginia Tech, o del crollo del ponte Minnesota, piuttosto che degli incendi che hanno devastato le colline di Hollywood. La buona pratica di giornalismo dal basso si è ripetuta in questi ultimi giorni, in occasione del viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti, iniziato lo scorso 15 aprile e conclusosi oggi. In vista dell’evento, lo scorso febbraio, la Cnn ha pensato bene di lanciare un progetto su di un apposito portale, iReport, al quale tutti i telespettatori hanno potuto inviare foto e filmati del viaggio pastorale, attesissimo dai quasi settanta milioni di cattolici del nuovo mondo. Il funzionamento della community di iReport, costruita con i soli user generated content (contenuti creati dagli utenti, ndr), è molto simile a quello di YouTube. Infatti, foto e filmati, ripresi con macchine fotografiche, videocamere e cellulari, sono stati pubblicati in rete senza nessun filtro, lasciando ad un intervento ex post della stessa community l’eventuale rimozione di materiale in contrasto con le linee guida della Cnn. È stata prevista, inoltre, una postazione nel National Park di Washington, che ha fatto da raccordo tra la rete dei cronisti in strada e gli studi della Cnn. In questo modo, forse pensando di replicare qualche scoop realizzato nel passato, la Cnn è riuscita ad arricchire la copertura mediatica della prima visita ufficiale del Pontefice negli Stati Uniti, per la quale sono stati schierati tutti i reporter dell’emittente e sono state previste dirette e approfondimenti su tutti i canali del network. (Mara Clemente per NL)