Si mette male per Rupert Murdoch, per cui le ripercussioni dello scandalo che da giorni sta imperversando per il Regno Unito collezionando pareri concordi di ripugnanza nei confronti delle intercettazione illegale utilizzate dalla redazione del tabloid News of the World si trasformeranno domani in una batosta ben più pesante.
Il governo tory di James Cameron ha infatti annunciato ieri, per bocca del segretario alla cultura Jeremy Hunt, che appoggerà la mozione presentata dal leader dell’opposizione labour Ed Miliband per porre il veto della Camera dei Comuni britannica all’acquisizione totale di BSkyB (British Sky Broadcaster) da parte della News Corp. di Murdoch (foto). Un’operazione da 12 milioni di dollari che avrebbe chiuso il cerchio dopo l’acquisto due anni fa del 39% delle azioni del più grande colosso della pay tv britannica, con un bacino d’utenza potenziale di quasi 10 milioni di spettatori e un audience medio che si aggira oltre i 3 milioni. Lo squalo, per una volta, subisce una battuta d’arresto ad opera di un governo conservatore dopo per quarant’anni i governi right-wing britannici avevano appoggiato ogni acquisizione e operazione finanziaria del gigante australiano ricevendo in cambio un inestimabile appoggio politico. Questa volta no. Questa volta Murdoch e i suoi l’hanno fatta troppo grossa. L’intera opinione pubblica d’oltremanica è nauseata dalla vicenda delle intercettazioni illegali del settimanale News of the World, sulla cui redazione (nello specifico, cinque giornalisti e alcuni manager, tra cui il braccio destro del tycoon, Rebekah Brooks – foto) pendono accuse gravissime che potrebbero portare all’arresto: corruzione di personale della polizia di stato britannica al fine di ottenere intercettazioni illegali sui telefoni di circa 4000 persone, tra cui personaggi pubblici come l’ex premier Gordon Brown (perseguitato per 10 anni) e personaggi passati agli onori delle cronache per eventi di nera, come il papà delle sorelline Jessica e Holly assassinate nel 2002 e i parenti delle vittime dell’attentato alla metro di Londra del 2005. Per questi capi d’imputazione pendenti sulla redazione del suo giornale, Murdoch dovrà comparire in Parlamento la prossima settimana e domenica scorsa ha chiuso i battenti di News of the World, uno dei più antichi giornali del mondo, fondato nel 1843 e acquistato da News Corp. nel 1969. Già alcuni giorni fa il vice premier Nick Clegg aveva personalmente telefonato a Murdoch chiedendogli di fare “la cosa sensibile e decente di riconsiderare la sua offerta d’acquisto di BSkyB”. Inoltre, come apparso sulla stampa britannica e rimbalzato qui da noi, il premier Cameron si trova personalmente – anche se indirettamente – coinvolto nello scandalo: il suo ex portavoce Andy Coulson (dimessosi pochi mesi fa, per fortuna del Primo Ministro) era stato tra il 2003 e il 2007, ossia nel pieno dell’utilizzo del metodo di hackeraggio illegale, direttore di News of the World. Una grana che Cameron non ha alcuna voglia di affrontare e che rischia di infangarlo agli occhi dell’opinione pubblica; è per questo che ha deciso di scagliarsi senza remore contro Coulson e contro tutto l’impero di Rupert Murdoch, prendendo le distanze con toni severissimi e appoggiando, come detto, la mozione per il veto all’acquisto di BSkyB. Un colpo durissimo per Mr. Murdoch, che però è pur sempre un furbacchione e un uomo con la vista lunghissima. Domenica, infatti, è stato pubblicato l’ultimo numero di News of the World (a meno che, come moltissimi rumors già dicono, la cordata di giornalisti guidati da Susan Douglas, ex direttore del Sunday Express, interessata all’acquisizione del giornale, non riesca a portarselo a casa, ripulirlo e rigenerarlo), che ha venduto 3,8 milioni di copie, 1,1 milioni in più della settimana precedente. Non solo, lo stratega australiano ne ha anche approfittato per dare un piccolo aiutino alla sua immagine compromessa, concedendo spazi pubblicitari gratuiti per “buona causa” e 74 pence del prezzo d’acquisto di ogni numero del giornale ad associazioni benefiche. Sarà servito? Probabilmente no ma non ci sono dubbi che il governo di Cameron ci penserà cento volte prima di intaccareil potere economico e mediatico dell’impero di Mr. Murdoch in Gran Bretagna, per non rischiare di perdere il peso inestimabile del suo appoggio politico. (G.C. per NL)