Via libera del Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, a un accordo con i governi nazionali sul modo per ridistribuire le frequenze dello spettro radio – liberate dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale – per nuovi usi, quali i servizi senza fili a banda larga per la telefonia mobile.
Tutto ciò consentirà di gestire la crescita esponenziale nell’uso dei servizi a banda larga senza fili. Soddisfatta dell’accordo la Commissione europea, secondo cui in Europa ci sono in gioco 3,5 milioni di posti di lavoro e un’attività economica annuale di 250 miliardi di euro. Per la vicepresidente all’agenda digitale, Neelie Kroes, "l’adozione del programma contribuirà a ridurre il divario digitale, rendendo l’Europa un continente collegato e competitivo, con più scelte per banda larga senza fili". Per il relatore del Parlamento europeo, lo svedese Gunnar Hökmark (Ppe), le conseguenze del via libera sono importanti. "La prima politica europea in materia di spettro radio – spiega – permetterà all’Ue di riconquistare la leadership mondiale nella comunicazione senza fili". Inoltre, "ottimizzerà l’uso delle frequenze a vantaggio di tutti gli utenti di smartphone e altre piattaforme digitali mobili". Il programma in materia è parte integrante della creazione di un mercato digitale unico europeo. Quanto all’assegnazione delle frequenze radio, spetta alle autorità nazionali e non all’Ue, ma le regole su come suddividere lo spettro tra i fornitori di Internet e gli utenti devono essere concordate a livello europeo. Sulla base dell’accordo di oggi, dal primo gennaio 2013 la banda a 800 MHz, attualmente utilizzata per la TV, dovrebbe essere liberata in tutti gli Stati membri per i servizi senza fili a banda larga. Ciò contribuirà – spiega il Parlamento – a creare un mercato paneuropeo delle telecomunicazioni, dove i nuovi servizi saranno in grado di creare opportunità e crescita. La Commissione europea poi dovrebbe valutare, entro il primo gennaio 2015, se vi sia la necessità di armonizzare le bande di frequenze supplementari per gestire la crescita del traffico dati senza fili. (ANSA)