”Le emittenti di servizio pubblico potranno beneficiare dello sviluppo della tecnologia digitale e dei servizi basati su Internet per offrire servizi di alta qualita’ su tutte le piattaforme, senza falsare indebitamente la concorrenza a detrimento degli altri operatori mediatici”.
A dirlo Neelie Kroes, membro della Commissione responsabile della concorrenza di Bruxelles, presentando la nuova comunicazione adottata oggi dalla Commissione Europea in merito alle norme sui finanziamenti statali delle emittenti del servizio pubblico. La comunicazione, che si sostituisce a quella sulla radiodiffusione del 2001, infatti, punta a rendere in generale piu’ stringenti gli obblighi di trasparenza nell’uso dei fondi pubblici e a responsabilizzare maggiormente i controlli nazionali sul finanziamento del servizio pubblico audiovisivo ed in particolare sulla valutazione trasparente dell’incidenza globale dei nuovi media legati al digitale ed a internet, finanziati da fondi pubblici. Le principali modifiche apportate riguardano: la valutazione preventiva dei nuovi servizi lanciati dalle reti che fanno servizio pubblico; dei chiarimenti sull’inclusione di servizi a pagamento; un controllo piu’ efficace al fine di evitare compensi eccessivi ma anche il compimento della missione di servizio pubblico a livello nazionale; infine una maggiore flessibilita’ finanziaria per le reti che fanno servizio pubblico. I cittadini europei come le parti interessate, avranno la possibilita’ di esprimersi nel quadro di consultazioni pubbliche prima dell’immissione sul mercato di nuovi servizi e potranno quindi trarre vantaggio da un uso piu’ responsabile, piu’ trasparente e piu’ proporzionato dei fondi pubblici assegnati al settore. Parlando di dati, nella relazione della Commissione si legge che alle reti del servizio pubblico vanno ogni anno in Europa 22 miliardi di euro collocandosi al terzo posto tra i settori piu’ sovvenzionati dagli aiuti di stato, dopo l’agricoltura ed i trasporti. Alla loro funzione e’ dedicato un protocollo annesso al Trattato di Amsterdam nel quale si riconosce il loro compito legato ad esigenze democratiche, sociali e culturali, il loro diritto a ricevere aiuti pubblici, come contropartita di una missione ben definita. Il tutto senza infrangere le regole di concorrenza. Le due comunicazioni nascono proprio dalla necessita’ di chiarire l’interpretazione di questo protocollo. Di un ”giusto equilibrio tra interessi dei media pubblici e privati per assicurare una concorrenza sana” parla Neelie Kroes, mentre Viviane Reding, ex giornalista, e Commissaria responsabile dei Media oltre che delle telecomunicazioni, ricorda come ”la garanzia di un quadro dinamico per i media online sia uno degli obiettivi principali della Commissione Europea, che con questa comunicazione lo attua in maniera chiara ed efficace,con una vigilanza particolare sul fatto che l’offerta di servizio pubblico online non falsi la concorrenza a scapito dei servizi online della stampa scritta”. (ASCA Corriere.com)