(Apcom-Nuova Europa) – La crisi mondiale non ha risparmiato in Ucraina neanche il famoso concorso canoro ‘Eurovision’, equivalente europeo del nostrano Sanremo. La Tv e la Radio nazionale non hanno infatti i soldi per trasmettere la diretta il festival che si terrà a Mosca in maggio. Risultato: i fans ucraini non potranno ammirare e votare per la bella Svitlana Loboda, ‘rappresentante’ nazionale al concorso. Una doppia sciagura, visto che a esibirsi per i colori della Russia, sarà un’altra ucraina, la 21enne Anastasia Prikhodko. E quale maggiore soddisfazione per gli ucraini vedere che la ‘matrigna’ Russia – ombra costante nelle prospettive di autonomia politico-energetica e di integrazione euroatlantica di Kiev – viene rappresentata in un concorso così seguito a livello europeo, proprio da una connazionale. Non a caso a Mosca, la scelta della Prikhodko aveva suscitato scandalo, sollevando diffuso sdegno. "Una disgrazia", aveva commentato la notizia il produttore musicale Iosif Prigozhin: "dobbiamo mandare qualcun altro a Eurovision perchè una canzone eseguita in ucraino non ha niente a che fare con la Russia". Stesso tono da parte di un altro noto produttore, Iana Rudkovskaya, che ha definito la scelta "molto strana". Per poi aggiungere "è scioccante". Il paradosso è che in assenza della Tv ucraina, i tanti fans del festival saranno costretti a sintonizzarsi sui principali canali russi per seguire le due concorrenti ucraine. Insomma nuove traversie per l’Eurovision 2009 dopo l’eliminazione del gruppo georgiano "Stephane and 3G", squalificati proprio per il significato politico della loro canzone: "we dont’ wanna put in", come dire "non vogliamo Putin". Uno ‘schiaffo’ al premier russo dal chiaro significato politico dopo la guerra tra Mosca e Tbilisi dell’agosto scorso. Troppo davvero per la Russia: rappresentata da un’ucraina e irrisa dai georgiani.