TV+Second Life, una chimera genetica

Il metamondo in televisione? Il risultato è una sorta di documentario, che supera i canoni della cinematografia tradizionale. E che dà al mondo virtuale uno spessore diverso dal solo marketing


da Punto Informatico

Roma – Il celebre canale televisivo a pagamento americano HBO ha acquistato i diritti per un documentario interamente girato su Second Life. L’opera, intitolata My Second Life: The Video Diaries of Molotov Alva, ripercorre le esperienze nel metaverso di Molotov, avatar del regista Douglas Gayeton, e racconterà in sette episodi altrettante sottoculture che affollano la realtà virtuale in tre dimensioni creata da Linden Labs.

Il video narra la storia di Molotov Alva, che un bel giorno sparisce dalla sua casa in California e inizia ad inviare dei brevi racconti video dall’interno di Second Life sulle sue esperienze. Uno alla volta incontrerà alcuni dei gruppi più significativi del metamondo, come i Cyberpunk o i Neo-Luddisti, raccontandoli con un linguaggio a metà strada tra fiction e serioso documentario BBC.

Gayeton, già autore per Sony di un CDROM interattivo ispirato al personaggio di Johnny Mnemonic creato da William Gibson, racconta a Variety che girare il pilota della miniserie gli ha posto gli stessi problemi che un film nella vita reale: “Ho dovuto confrontarmi con le difficoltà di qualunque regista, come il tempo e la folla di curiosi – ha detto ad Hollywood Reporter – E poi ci sono i problemi che non hai nel mondo vero, come quando un giorno mi sono recato in un posto e la location era sparita”.

Ma se HBO già parla di documentario da candidare all’Oscar, è soprattutto la scelta di investire nella rete – pare che le avventure di Molotov Alva siano valse un assegno a sei cifre – che segna un cambiamento nel trend degli investimenti: gli studios potrebbero, si dice, guardare al web e alla realtà virtuale come un luogo dove produrre contenuti a basso costo, e soprattutto attingendo ad un enorme bacino di innovazione e creatività che fino ad oggi è rimasto pressoché inviolato. Sony e Microsoft ci hanno già provato, e sulla rete non mancano le serie di successo ambientate in un mondo virtuale o nella vita reale.

Nel frattempo, il video della puntata pilota, che era stato in un primo momento postato per sbaglio su YouTube dove aveva riscosso enorme successo ed era stato notato dagli studios, ora non è più disponibile per la visione pubblica sul portale video di BigG. La puntata pilota è però ancora online sul sito Submarinechannel.com, l’azienda olandese che ha prodotto la serie, ma probabilmente verrà rimosso anche da qui entro poche ore. In ogni caso per Second Life è tutta pubblicità gratuita, di cui aveva decisamente bisogno in questo periodo.

Luca Annunziata

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