L’emittente sportiva USA ESPN (acronimo di Entertainment & Sports Programming Network, gruppo Disney) già da tempo non naviga in buone acque, ma ultimamente la situazione va – per certi aspetti – complicandosi. Ad aprile erano stati licenziati un centinaio di dipendenti e, qualche settimana fa, John Skipper, Presidente di ESPN, tramite una lettera ai dipendenti, ha reso noto che ulteriori 150 lavoratori circa saranno licenziati. Tale manovra interesserà principalmente le produzioni televisive, la divisione tecnologica e la redazione dei contenuti digitali.
In particolare, il Presidente della televisione sportiva del gruppo Disney si è così espresso: “We appreciate their contributions, and will assist them as much as possible in this difficult moment with severance, a 2017 bonus, the continuation of health benefits and outplacement services. They will also appreciate your support. The majority of the jobs eliminated are in studio production, digital content, and technology and they generally reflect decisions to do less in certain instances and re-direct resources. We will continue to invest in ways which will best position us to serve the modern sports fan and support the success of our business.”
La motivazione che ha spinto a questa impegnativa scelta è da rintracciarsi nella diminuzione degli abbonati e nella forte concorrenza delle piattaforme on demand. Ed è proprio questo ultimo punto quello di maggior rilievo: sembrerebbe, infatti, che ESPN voglia indirizzare la propria attività sui servizi in streaming, più aderenti alle nuove richieste del pubblico.
E’ previsto, infatti, per la primavera 2018 il lancio di ESPN+, il servizio in streaming che veicolerà i contenuti sportivi. Inoltre, è in agenda anche SportsCenter, una versione per Snapchat del programma di bandiera di ESPN. Sembrerebbe, quindi, che la non rosea situazione dell’emittente possa essere risolta puntando su mezzi alternativi, tra cui – ovviamente – lo streaming. (G.C. per NL)