I bookmakers la danno al 40%, ma nel settore c’è chi ormai dà per fatta l’operazione del 2018.
Apple, forte di una liquidità prospettica di 252 miliardi di dollari, potrebbe acquistare il superplayer dello streaming video online Netflix.
Secondo gli analisti di Citigroup gli effetti sulla Mela della riforma fiscale di Donald Trump, che porta al taglio delle imposte sulle aziende e ad una tassazione ridotta per far rientrare in Usa i profitti generati all’estero, si tradurranno appunto in una disponibilità finanziaria immediata per il colosso californiano di oltre un quarto di trilione. Una montagna di dollari che dovranno necessariamente essere investiti a breve.
Ma nel mirino di Apple potrebbe in realtà finire anche la Disney, a sua volta impegnata in una complessa operazione di scambi di azione con Sky di Rupert Murdoch (ma in questo caso i scommettitori non vanno oltre il 20-30% di possibilità).
Solo al 10% è invece l’eventualità che Apple rilevi Electronic Arts, Activision o Take-Two, mentre ancora meno chance (5%) viene concessa alla possibilità che la società di Cupertino rilevi la Tesla di Elon Musk.
“La società ha troppa liquidità – intorno ai 250 miliardi – e cresce di 50 miliardi all’anno”. E ciò, paradossalmente “E’ un bel problema”, annotano gli analisti. “Storicamente Apple ha evitato di rimpatriare i profitti in Usa per evitare l’imposizione fiscale elevata. La riforma fiscale potrebbe consentire alla compagnia di usare questo denaro. Con circa il 90% della sua liquidità all’estero – evidenziano – una tassa di rimpatrio del 10% una tantum darebbe a Apple 220 miliardi per acquisizioni o riacquisti“. (E.G. per NL)