In arrivo per il prossimo anno dodici canali europei firmati Vice Media, la società multimediale lanciata nel 1994 in Canada e successivamente trasferitasi a New York.
Il fondatore, Shane Smith, parla di voler cambiare il modo in cui si producono contenuti e pubblicità in televisione. Pochi giorni fa, nel corso di un’intervista di Cnbc, l’amministratore delegato e fondatore di Vice Media, Shane Smith, ha confermato le indiscrezioni che circolavano già da qualche mese riguardo alla possibilità per la sua compagnia di investire ancora sul mercato televisivo. Dopo il lancio di un canale in Canada, infatti, Smith conferma il proprio interesse nell’avviare un nuovo network negli Stati Uniti e altri dodici in Europa. Se per il primo non risultano ancora chiare le modalità di investimento, per il vecchio continente Smith ha parlato di acquisizioni ed accordi con altre emittenti. A quanto pare, la ragione alla base di questa decisione, sarebbe la stessa che ha già spinto altre compagnie nate sul web, come BuzzFeed o Huffington Post, ad investire nel mercato televisivo: “Fare denaro con la tv e metterlo nel mobile” risulterebbe più semplice che puntare solo sul secondo dei due. Interessanti anche le affermazioni sull’argomento di Andrew Creighton, vice presidente dell’azienda, che evidenzia come produrre programmi televisivi sia costoso e si risolva spesso in investimenti persi. Risulta quindi vantaggiosa la possibilità di “creare versioni brevi dei programmi per il web in modo da testare le reazioni del pubblico”, riuscendo così ad evitare “test di terze parti come i focus group tipici della televisione, in quanto basterebbe osservare i feedback lasciati in rete”. Riguardo alla pubblicità in televisione, il fondatore del gruppo sostiene di voler “cambiare il modo in cui i network televisivi vengono monetizzati” e “portare nella tv il concetto di native advertising”, ovvero quelle pubblicità tipiche del mondo di internet che acquisiscono l’aspetto del sito che le ospita. Sebbene nelle sue dichiarazioni riduca al minimo i dettagli sull’operazione, Smith afferma che di sicuro il mercato pubblicitario sarà curioso di vedere come si manifesterà questo concetto in TV e che potranno appurarlo già nel 2016, anno nel quale prevede il lancio dei nuovi network. A quanto pare, infatti, la compagnia si sta già muovendo per offrire i propri nuovi canali a gruppi come Discovery, Sky, Netflix e altri player del settore in grado di diffonderli in nuovi paesi. (E.V. per NL)