«Sono lieto di poter dare, almeno parzialmente, ragione a Michele Santoro. Per molti anni Santoro ha chiesto effettivamente alla Rai di dipendere dal punto di vista amministrativo dalla direzione di Raidue e dal punto di vista editoriale dal Direttore Generale. Dopo un interminabile dibattito interno, la questione non è mai stata risolta». È quanto afferma in una nota il conduttore di «Porta a Porta» Bruno Vespa, rispondendo alla lettera che Santoro ha inviato oggi a Giorgio Dell’Arti, autore e conduttore di «Ultime da Babele». «Santoro – aggiunge Vespa – dipende, allo stato degli atti, anche dal punto di vista editoriale dal direttore di Raidue Antonio Marano, che dunque è responsabile del prodotto. Per contratto, inoltre, Marano deve ricevere in anticipo anche i testi di Marco Travaglio». «Per quanto riguarda le differenze retributive tra me e Santoro -sottolinea Vespa- debbo rilevare innanzitutto che il suo stipendio da direttore giornalistico dipendente della Rai comporta per l’azienda un costo enormemente maggiore del lordo effettivo di 726 mila euro, con rilevantissimi risvolti pensionistici. Questa somma equivale, euro più euro meno al 1 milione 187 mila euro che io percepisco come collaboratore per la stagione di ‘Porta a Portà». «Si aggiunga -prosegue Vespa- che a Santoro il bonus riservato ai dirigenti viene erogato indipendentemente dal risultato raggiunto e questo ha consentito al magistrato di considerarlo parte integrante dello stipendio, riconoscendogli oltre un 1 milione 400 mila euro di risarcimento, equivalente a quasi dieci volte quello che io ho percepito come liquidazione per trentanove anni di anzianità Rai. Il confronto numerico tra le prime serate di Santoro e le seconde serate di ‘Porta a Portà -conclude- pur certamente meno importanti, completa il confronto». (Adnkronos)