Con l’affermarsi delle nuove tecnologie, la Tv live sta progressivamente registrando un trend caratterizzato dalla perdita di spettatori, a favore invece di strumenti quali il DVR playback, le piattaforme di streaming e la diffusione dei video on demand.
Questa considerazione è confermata dai dati della Premier week delle cinque maggiori emittenti in lingua inglese: ABC, CBS, NBC, Fox e CW si sono scontrate nella settimana dal 25 settembre al primo di ottobre nella partita degli ascolti televisivi di prime-time. I risultati della prima settimana di messa in onda della nuova programmazione offrono infatti un’idea di quello che sarà generalmente l’andamento dell’intera stagione. Complessivamente si ha avuto un calo dell’8% rispetto allo scorso anno, con un 25,5% di spettatori nel target comprensivo della fascia d’età tra i 18 e i 49 anni.
Guardando ai singoli network, e considerando il totale degli utilizzatori, la CBS ha registrato gli ascolti migliori con 9,5 milioni di spettatori; al secondo posto NBC con 7,8 milioni; segue ABC con 5,8 milioni e Fox con 3,1 milioni. Di rilievo è la diffusa caduta rispetto al 2016 (si ha una diminuzione, rispettivamente, del 15%, 11%, 1% e 14%).
Ponendo invece l’attenzione al target dei 18-49enni, al primo posto nella classifica si trova NBC, che ha conquistato 2,7 milioni di persone; segue la CBS con 2,4 milioni; poi ABC con 1,7 milioni, Fox per 1,3 e infine CW con 292.000 (con un calo del 16% per NBC, 24% per CBS, 18% per Fox, 10% per CW, invariata ABC).
Questa riduzione di share nella prima serata ha generalmente colpito le emittenti negli ultimi cinque anni, a fronte della progressiva affermazione delle piattaforme digitali: se ai numeri della Tv live vengono sommati quelli concernenti la video registrazione digitale e i servizi on demand, la situazione diventa più rosea (le reti riescono infatti a raggiungere un vasto pubblico considerando anche i nuovi mezzi).
Un settore che deve tenere in considerazione questa evidenza è quello pubblicitario: il fatto che gran parte degli under 35 e una buona fetta di coloro che hanno tra i 18 e i 49 anni guardino la tv tramite strumenti non convenzionali fa sì che gli inserzionisti debbano necessariamente agire in maniera diversa, conformandosi alla realtà.
In linea con quanto appena detto, un dato significativo è l’aumento di guadagno delle cinque major in relazione alla vendita degli spazi pubblicitari per la stagione 2017/2018: è stato registrato infatti un incremento del 4,1% rispetto alla passata.
Anche in Italia si registra un cambiamento di abitudini: sempre più persone utilizzano servizi video online, spostandosi dalla tradizionale postazione casalinga. Gli utenti decidono di usufruire di servizi offerti dalle OTT, sia gratuitamente che a pagamento, a fronte di contenuti diversificati e della possibilità di godere di anteprime esclusive.
È quindi possibile riscontrare un positivo allineamento di tendenza tra italiani e anglofoni, a favore di un’ampia diversificazione dei metodi di visualizzazione di programmi televisivi, film e serie tv. (G.C. per NL)