È divorzio tra Mediaset ed Emilio Fede. Dopo una lunga trattativa, i guai giudiziari iniziati con il caso Ruby e le indiscrezioni su un imminente addio divenute sempre più insistenti nelle ultime settimane, l’azienda in serata rompe gli indugi e gli dà il benservito: fallito il tentativo di arrivare a una «risoluzione consensuale del rapporto», spiega Cologno Monzese, Fede «lascia l’azienda».
Al suo posto viene designato Giovanni Toti, che mantiene anche la responsabilità di Studio Aperto, il tg di Italia 1. Su un cambio al vertice del Tg4 si ragionava da tempo, anche perchè Fede compirà 81 anni a giugno. E di «logica di rinnovamento editoriale della testata» parla l’azienda nella nota ufficiale di stasera. Ma è difficile non immaginare che a pesare sulla svolta di queste ore non siano state le ultime vicende, con il fascicolo aperto dalla procura di Roma sui due milioni e mezzo di euro che Fede avrebbe cercato di depositare in Svizzera, a Lugano, circostanza seccamente smentita come «balla colossale» dall’interessato. Ed è difficile non notare la coincidenza tra il clamoroso annuncio di questa sera e le dichiarazioni rilasciate da Fede nelle ultime ore, in particolare nell’intervista al Corriere della Sera di oggi in cui il direttore del Tg4, oltre a parlare di «complotto» ai suoi danni, lascia chiaramente trapelare la convinzione di dare fastidio «anche» dentro l’azienda. Da tempo, Fede aveva annunciato l’intenzione di lasciare Mediaset a giugno (in vista delle 81 primavere), o comunque entro il 2012, ipotizzando anche la possibilità di scendere in politica, naturalmente nel Pdl che non ha mai fatto mistero di sostenere. Aveva però a più riprese smentito di aver raggiunto un accordo con l’azienda, mentre circolavano indiscrezioni mai confermate su una buonuscita milionaria, con cifre oscillanti tra i 5 e i 10 milioni. Nella trattativa di questi mesi si è discusso di soluzioni consensuali, come la possibilità per Fede di continuare a condurre un programma di prima o seconda serata, di restare in azienda come consulente, di diventare – come ha spiegato lui stesso – direttore editoriale dell’informazione. Poi lo strappo del Biscione: Fede va via, e avrà dunque quello che gli spetta in base al contratto. A poco, evidentemente, sarebbe valsa, nello showdown finale, quella fedele devozione al Cavaliere che ha rivendicato fino all’ultimo minuto. Finisce così l’avventura di Fede a Cologno Monzese, dove era approdato nel 1989, dopo una militanza di 25 anni in Rai. Direttore di Video News e poi di Studio Aperto, ha battezzato l’informazione in diretta della tv commerciale, annunciando l’inizio della prima Guerra del Golfo il 17 gennaio 1991. Poi nel giugno del 1992 è approdato al Tg4, notiziario al quale ha dato un’impronta del tutto personale, accompagnando commenti alle notizie e suscitando spesso ironia e polemiche. Al suo posto arriva Giovanni Toti, 43 anni, alle spalle una carriera tutta interna a Mediaset, che conserva anche la direzione di Studio Aperto di cui è responsabile da due anni. (ANSA)