Tv tradizionale moribonda: prime time al capolinea col ribaltamento del rapporto utente-emittente. Mutano le formule di business e chi non si adegua è fuori

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E’ finita. La vecchia tv, quella del telegiornale alle 20.00, del programma di punta in prima serata e dell’approfondimento in seconda, quella che ha 80 anni, sta per andare in pensione.

Tutto per via di Internet. Tutto a causa della rivoluzione del momento: la tv on demand. Un terremoto per gli editori (soprattutto i più piccoli) e i pubblicitari: i primi sanno ormai che non possono fare a meno di adeguarsi alla nuova modalità di fruizione, pena essere esclusi dal mercato (e se non l’hanno ancora capito vuol dire che sono già fuori da esso); i secondi si stanno dannando per quadrare il cerchio, venendo meno le tabelle orarie di collocazione degli spot che hanno segnato la storia della tv come l’abbiamo conosciuta e dovendo riscrivere completamente il proprio lavoro. Cambia il rapporto utente-emittente: il telespettatore, assaggiata la mela, non vuol più subire la scelta di programmazione della stazione, ma pretende (sapendo che la tecnologia lo consente) di adattarla alla proprie esigenze, pur conscio di dover pagare un corrispettivo economico per tale prestazione aggiuntiva. Muta di conseguenza la formula del business: non più pubblicità contro programmi free, ma duttilità a pagamento. Fine del tutto gratis. Beninteso, parliamo degli estremi e come sempre c’è la via di mezzo: ad esempio coi programmi free on demand, anche se, presumibilmente, a fronte di un abbonamento annuale, pur modico (con programmi on demand di spessore pagati al consumo). Tutti si stanno adattando. La BBC è stata l’apripista europea, seguita in Italia da Telecom Italia Media con La7.Tv, grazie all’intelligente decoder multipiattaforma CuboVision per accedere al DTT ed alla IPTv (ma si sa già che il prossimo passo sarà la Web Tv, cioè la massima espressione della televisione su Internet, modello YouTube). Il tutto mentre le tv locali, non raramente ancora esclusivamente e primitivamente analogiche, si guardano intorno, smaTv20on20demand20su20Internet 1 - Tv tradizionale moribonda: prime time al capolinea col ribaltamento del rapporto utente-emittente. Mutano le formule di business e chi non si adegua è fuorirrite in una tecnologia dirompente, incomprensibile per i broadcaster di prima generazione (e spesso anche di seconda), conscie di dover investire nel nuovo mezzo di distribuzione per consentire la massima fruizione degli unici prodotti non soggetti alla concorrenza dei big player (l’informazione locale e la programmazione tematica). Mentre i grandi operatori si stanno attrezzando in fretta e furia per competere con chi ha capito prima di tutti che il futuro era lì, sul web, dove il gratis sa di scadente ed il pay di professionalità. E’ il caso di Mediaset, che si è letteralmente precipitata a presidiare la rete, evidentemente cosciente che il DTT ed il Sat, grazie allo sviluppo delle connessioni veloci, presto subiranno una spaventosa concorrenza dalla internet television nella sue varie forme (streaming, pay per view e tv on demand). La nuova iniziativa del Biscione è definita "La tv del giorno dopo"  ed è domiciliata sul portale Mediaset.it, dove dall’11 gennaio 2010 è attiva la nuova area video www.video.mediaset.it che consentirà "una migliore fruizione dei video dei principali programmi delle reti Mediaset". "Si potrà rivedere la puntata intera a tutto schermo del programma preferito o la versione integrale di ogni edizione dei tg. Cliccando il programma in Full Episode automaticamente si aprirà il filmato a schermo intero", chiariscono da Cologno. "Il nuovo Player utilizzerà, la tecnologia Smooth Streaming di Microsoft (letteralmente Streaming "semplificato" o "agevolato") che consente agli utenti una miglior qualità video, e una visione fluida del contenuto prescelto. Grazie alla sua capacità di adattare costantemente (in maniera automatica) la qualità del video alla velocità di connessione ad Internet (banda disponibile) e alla capacità di elaborazione disponibile sul client (pc o Mac), riduce i tempi di attesa e le fastidiose interruzioni della riproduzione dovute alle variazioni di connettività Internet.  Le clip della snack tv continueranno ad utilizzare la tecnologia Adobe Flash, con una nuova codifica (H264)", precisano i tecnici Mediaset. Nell’Area Web 2.0 è possibile condividere i video con altri utenti tramite i principali strumenti si socialnetworking in uso su Facebook, Twitter, Yahoo, Microsoft e aMediaset20Tv20on20demand20internet 1 - Tv tradizionale moribonda: prime time al capolinea col ribaltamento del rapporto utente-emittente. Mutano le formule di business e chi non si adegua è fuoriltre piattaforme principalmente in uso, mentre attraverso un motore semantico, cioè che analizza ed interpreta i titoli dei video selezionati, sarà proposta un’ulteriore offerta di videocontenuti di possibile interesse per l’utente. I TG e i programmi sportivi saranno visibili a schermo intero dopo 30-45 minuti dalla messa in onda. Tutti gli altri programmi Full Episode saranno disponibili dalle ore 12 del giorno successivo in modalità schermo intero. I video dei momenti migliori dei programmi quotidiani sono disponibili, come già avviene ora, nelle ore immediatamente successive alla programmazione tv. Tutti i programmi quotidiani riproposti in full episode a schermo intero di day time saranno disponibili per una settimana ciascuno (ad esempio "Mattino cinque" del lunedì è disponibile fino al lunedì successivo); fanno eccezione "Centovetrine" e "Beautiful" il cui episodio rimarrà visibile solo nelle 24 ore successive alla pubblicazione online. I programmi di prima serata riproposti online full episode a schermo intero (ad esempio "Grande Fratello" e "Amici") saranno disponibili fino alla puntata di prime time successiva (in genere una settimana). "La nuova Piattaforma video è stata progettata dalla Direzione Interactive Media di RTI in collaborazione con la Direzione Tecnica Videotime e la parte rilevante del progetto, consiste nell’integrazione tra diversi sistemi che hanno permesso l’ottimizzazione del ciclo produttivo integrando i differenti flussi produttivi televisivi e web", puntualizzano gli uomini del nuovo vettore mediatico dei Berlusconi. La piattaforma web è interamente ospitata presso la web farm, situata presso l’headquarter di Mediaset a Cologno Monzese, interconnessa con il MIX Italiano e Telecom Italia. E’ inoltre collegata alle principali CDN (Content Delivery Network) italiane e internazionali, per una maggiore garanzia di distribuzione e gestione dei picchi di richieste contemporanee.  Il Video Player è stato progettato per poter erogare diversi formati video, quali: Silverlight, Flash, Mp4, e Windows Media ecc. Il futuro della tv è su Internet. Noi ve lo diciamo da anni.

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