La nuova versione Android 8.0 rilasciata da Google comporterà sempre meno problemi di spazio sugli smartphone.
Il passaggio dei dispositivi ad Oreo (questo il nome coniato per l’ultimo update) prevede, infatti, che gli aggiornamenti del sistema operativo avvengano senza l’utilizzo della memoria interna del telefono. Con gli “Streaming Updates”, già testati a partire da gennaio 2017, sarà necessario solamente un centinaio di kilobyte destinati ai metadata per effettuare il download ed installare i nuovi servizi sul proprio cellulare.
La trovata per ora è disponibile solo per i Pixel e i Nexus, ma entro fine anno i marchi più importanti dovrebbero definire gli accordi di partnership con Big G: “Abbiamo anche lavorato a stretto contatto con i nostri partner – assicurano da Mountain View – ed entro la fine dell’anno produttori come Essential, General Mobile, HMD Global (Nokia, NdR), Huawei, HTC, Kyocera, LG, Motorola, Samsung, Sharp e Sony hanno in programma di lanciare o aggiornare dispositivi con Android 8.0 Oreo”.
L’ottava edizione di Android, che sul mercato sfiderà iOS11, rischia di aprire interessanti scenari per quanto riguarda la fruizione dei servizi da mobile.
Il lancio delle Instant App sviluppate con il nuovo sistema, riduce l’importanza dell’archiviazione e spalanca le porte ai giganti del web. Ecco perché lo streaming potrebbe presto impossessarsi dei device con una nuova generazione di entertainment show tagliata apposta per tablet e smartphone. Netflix, dopo aver raggiunto ogni angolo del globo e superato i 100 milioni di utenti, si lecca i baffi immaginando un nuovo modello di business che vada oltre i televisori di casa. L’ostacolo, che presto potrebbe non essere più tale, al momento è il consumo dati necessario per guardare i contenuti video (3Gb per un film in Hd, almeno 7Gb per un documentario in Hd) che influisce pesantemente sul traffico degli utenti. Ma in questo senso novità, ad esempio, come quella del Wow-fi di Fastweb che permette ai clienti di utilizzare il wireless in giro per le grandi città italiane potrebbe venire incontro a Netflix e soci.
La distribuzione di contenuti video è una mania (redditizia) che ha ormai coinvolto anche Facebook, Twitter, Apple e la stessa Google. Zuckerberg trasmetterà la Champions League in streaming negli Stati Uniti dopo un accordo con Fox, mentre l’azienda fondata da Steve Jobs investirà un miliardo di dollari per creare nuove serie tv. E laddove Twitter regala ai propri iscritti gli eventi della Canadian Football League e della Major League Soccer americana, Snapchat si è inventato un telegiornale adattato alle esigenze della fruizione da mobile.
Insomma, il triangolo composto da Google, telco e giganti dello streaming potrebbe presto inaugurare una sanguinosa guerra commerciale attorno a smartphone e tablet. (M.R. per NL)