Il ritorno a sorpresa di Clessidra non sposta di fatto i giochi e non ferma il negoziato con Cairo Communication sulla vendita di La7. Ti Media «conferma il percorso già definito» si legge in una nota diffusa su richiesta di Consob.
Si va avanti dunque a trattare fino all’ultimo minuto e l’approvazione definitiva dell’operazione è attesa il 4 marzo, come deliberato dal cda di Ti Media dello scorso 27 febbraio. In Borsa si ferma così la speculazione e il titolo ritraccia, lasciando sul terreno l’1,29% a 0,16 euro. Tonfo per Telecom che ha perso il 3,54% a 0,54 euro. Nella sua nuova offerta il fondo guidato da Claudio Sposito avrebbe aumentato il cash rispetto ai precedenti 100 milioni e, secondo indiscrezioni, lascerebbe ancora a Telecom una partecipazione nei multiplex ma sarebbe superiore al 30 per cento. Diego Della Valle resta sempre alla finestra e per ora non si espone mentre, approfittando del momento si sarebbe fatto avanti anche Guido Veneziani, presidente dell’omonimo gruppo editoriale che comprende periodici come Vero e Stop. L’offerta riguarda LA7, LA7d e anche il 51% di Mtv, per cui l’editore offre 20 milioni di euro. Sembra ci sia poco spazio per altre offerta, riferiscono in ambienti vicini al dossier, ma non si spiegherebbe perchè un fondo di private equity dovrebbe impegnare tempo ed energie per lavorare su un dossier senza prospettive. L’ultima parola l’avrà giovedì 7 il cda di Telecom ma la trattativa con Cairo sarebbe in stato molto avanzato e il ritorno in campo di Clessidra è sentito più come un modo di mettere pressione più che un disturbo concreto. È probabile che gli avvocati dello studio Erede che insieme a Lazard accompagnano Urbano Cairo al tavolo della trattativa continueranno a limare il contratto fino all’ultimo minuto, ma la firma dovrà arrivare entro lunedì mattina, quando si riunirà il cda di Ti Media per approvare il bilancio e il Piano 2013-2015 e non ultimo proprio per «valutare gli effetti economici e patrimoniali dell’ operazione» e la sua definitiva approvazione. Tra i nodi da sciogliere ci sono le garanzie chieste al compratore. Cairo si deve impegnare a investire il ‘vendor loan’ da 95 milioni di euro nella ristrutturazione e rilancio de La7 e a firmare un ‘lock up’ di un anno e mezzo o due. Pomo della discordia sarebbe il ‘tasto 7’ del telecomando dove oggi trova posto la rete di Ti Media ma che – dopo il ricorso di Telenorba – si era temuto potesse essere riassegnato. In realtà non sono attese rivoluzioni nel nuovo piano di numerazione automatica dei canali (LCN), in particolare nelle prime nove posizioni (che nel vecchio piano sono quelle destinate alle emittenti nazionali). (ANSA)