Secondo le ultime rilevazioni, oltre l’80% delle famiglie italiane possiede almeno un tv in grado di ricevere il formato H264, obbligatorio dal settembre di quest’anno per ricevere i canali DTT (nazionali e locali).
Circa il 25% delle famiglie ha invece (almeno) un televisore H265, formato obbligatorio dal giugno 2022 (salvo proroghe).
Sono invece 11 mln le smart tv nelle famiglie italiane. Anche se averla non significa che sia effettivamente connessa alla rete e quindi sfruttabile. Nel 2020 potrebbero essere arrivati a 120 milioni gli schermi da cui accedere a contenuti tv comunque diffusi. Nel 2019, secondo il report Auditel-Censis, ogni famiglia aveva già mediamente 4,6 device a fronte di circa 43 mln di televisori in funzione nelle case.
Crescita velocissima delle famiglie connesse e delle smart tv
“Il lockdown e la necessità indotta dal Covid-19 di accedere da casa ad una serie di servizi (commerciali, finanziari, economici, sanitari, educativi) ha portato ad una velocissima crescita delle famiglie italiane connesse. Analogamente, la progressiva sostituzione del parco televisori solo nel 2020 ha portato all’avvicendamento di circa 4 milioni di televisori. Nel 2019 le smart tv erano già quasi 10,5 mln”, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia, che sulla questione ha recentemente realizzato un’indagine per conto di un player tv nazionale.
Nel 2019 nella case italiane c’erano già 112.400.000 schermi. Quasi 5 device per famiglia
Secondo i dati Auditel-Censis, complessivamente nel 2019 risultavano presenti nelle case degli italiani 112 milioni e 400.000 schermi per seguire programmi/contenuti televisivi tradizionali o in streaming, per una media di 4,6 device presenti in ciascun nucleo famigliare e una crescita di 600.000 device rispetto al 2018.
Crescono smartphone e smart tv
Gli smartphone sono 44 milioni e 700.000 e si sono ormai definitivamente affermati come il device più diffuso. Nel 2019 erano 1 milione e 100.000 in più rispetto al 2018 (+2,4%).
Gli apparecchi televisivi nel 2019 erano già 42 milioni e 700.000, con una crescita (quindi a prescindere dalla sostituzione) di 400.000 unità rispetto al 2018.
Variazione motivata prevalentemente dalla volontà di voler fruire di contenuti streaming on demand. Tanto che nel 2019 erano 10,4 mln le smart tv (+61% vs 2018). Erano invece 18.700.000 i pc, fissi o portatili, collegati ad internet, mentre i tablet erano 6.300.000.
Nuovi mux insufficienti ad ospitare l’esistente
“E’ evidente che con un numero così elevato di smart tv e di device connessi in grado di ricevere contenuti televisivi, per le emittenti diviene non solo indispensabile presidiare tutte le piattaforme distributive, ma anche interessante valutare la prospettiva di prodotti tematici solo IP“, continua Rinaldi.
“Peraltro, la prospettiva che saranno pochi i fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) che da settembre 2021 passeranno direttamente al formato H265, rende critica la sostenibilità dei nuovi mux in relazione alla capacità trasmissiva necessaria per traghettare l’esistente“.
Ingresso su IP da blocco LCN pregiato 10/19
Il quadro dipinto suggerisce l’opportunità per gli FSMA che non troveranno spazio sui mux, quantomeno nella prima fase (switch-off settembre 2021) di optare per la HBBTV.
“Stiamo organizzando accordi con FSMA che presumibilmente otterranno il posizionamento utile negli imminenti bandi per fornitori di servizi di media audiovisivi areali con associazione di LCN pregiati 10/19 (ammesso che non avvengano deleterie revisioni del Piano LCN da parte di Agcom, ndr) per ospitare contenuti in HBBTV”, continua Rinaldi.
HBBTV opportunità di semplificazione per utenti
“Allo stato, mantenere una finestra sul digitale televisivo terrestre è fondamentale, considerato l’attuale stato di alfabetizzazione tecnologica degli utenti. L’Hybrid Broadcast Broadband TV è un compromesso importante tra la veicolazione DTT e la fruizione IP, considerata la sua valenza in termini di semplificazione“.
Non a caso, un po’ dappertutto in Italia, sono in corso sperimentazioni HBBTV su mux locali e nazionali.
Sperimentazioni HBBTV su FSMA nazionali indipendenti e locali
Dopo la Puglia a cui abbiamo prestato attenzione nei mesi scorsi, anche in Lombardia attraverso tecnologia Mainlink sono state avviate sperimentazioni su diversi fornitori di servizi di media audiovisivi (es. LCN 608 di Radio Musica Tv), così come in ambito nazionale (es. LCN 254, La Grande Italia). (E.G. per NL)