È stato scortato da una dozzina di agenti della Polizia il telecronista della Rai Edi Dembinski al termine di gara 7 delle semifinali di pallacanestro tra Cimberio Varese e Montepaschi Siena, giocata ieri sera a Varese e conclusasi in un clima di grande tensione.
Dembinski è stato colpito con numerosi bicchieri di plastica e aggredito verbalmente con pesanti minacce da parte dei tifosi di Varese, circa mezz’ora dopo la fine della partita. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che lo hanno scortato fuori dal palazzetto di Masnago dalla Polizia che lo ha poi seguito anche in autostrada. Al giornalista sono arrivati numerosi attestati di solidarietà, a partire da quello della Rai che, visto «il pesante clima di intimidazione che accompagna il finale della stagione», in previsione della serie finale tra Roma e Siena «si riserva, in assenza di adeguate risposte e delle necessarie misure, di ricorrere all’uso delle telecronache ‘off tubè da studio, denunciando sin da ora l’impossibilità di svolgere il proprio compito con serenità e sicurezza». In una nota, la direzione di Raisport «deplora e condanna la vile aggressione» subita da Dembinski e «invita Lega Basket e Federazione Italiana Pallacanestro, a mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutti gli operatori, coinvolti a vario titolo, nella trasmissione in diretta sulle Reti Rai delle previste partite». Da parte sua, la Fip stigmatizza il comportamenti di «facinorosi che poco hanno a che fare con i veri sportivi e tifosi» e «condanna fermamente quanto accaduto e contemporaneamente esprime la certezza che il basket ha nel proprio Dna gli anticorpi per far si che gli ultimi episodi di violenza, con il contributo di tutti, rimangano isolati». Per la Lega Basket si tratta di «volgari teppisti» e si dice «sicura che il mondo del basket, che sta raggiungendo in questi playoff livelli di spettacolarità e di interesse mai visti da tempo, saprà prendere le distanze dai pochi violenti che rischiano di rovinarne la immagine di sport pulito, che accoglie nei suoi palasport famiglie e bambini e che vuole porsi come esempio di sport moderno e civile». (ANSA)