Nelle giornate tra il 22 e il 25 ottobre si terrà a Québec, città del Canada, il 30° simposio annuale UIST (User Interface Software and Technology): luogo privilegiato per uno scambio di idee a livello internazionale.
Particolarmente interessante appare il progetto di Christopher Clarke, ricercatore della Lancaster University, School of Computing and Communications. In uno studio pubblicato a settembre, dal titolo “Remote Control by Body Movement in Synchrony with Orbiting Widgets: an Evaluation of TraceMatch”, Clarke – del cui team fa parte anche l’italiano Alessio Bellino, oltre ad Augusto Emanuel Abreu Esteves e Hans-Werner Georg Gellersen – ha elaborato una nuova tecnica che associa input a semplici movimenti. Lo studio sarà esposto al convegno suddetto, tramite l’elaborato “Matchpoint: Spontaneous spatial coupling of body movement for touchless pointing“.
Questa novità, chiamata appunto “Matchpoint”, si concretizza in una webcam, collocata sullo schermo televisivo o internamente ad altri supporti come tablet, capace di “leggere” i vari movimenti circolari che vengono effettuati davanti ad essa.
Questa modalità permette di utilizzare come input le mani, una parte del corpo o un qualsiasi oggetto, associandolo inizialmente a un comando del dispositivo (attraverso un movimento rotatorio) e, successivamente, consentendo di modificarne le impostazioni.
Come viene mostrato nei video sopra riportato, le applicazioni nella vita quotidiana possono essere svariate.
L’innovazione del ricercatore inglese può, innanzitutto, sostituire il telecomando: per un utilizzo più intuitivo e agile del televisore sarà possibile sfruttare questa modalità attraverso gesti, utilizzando parti del corpo o anche tramite gli oggetti che si hanno in mano.
In particolare, consentirà di cambiare canale, modificare il volume o aprire la tendina del menù con semplici mosse, grazie a delle icone sullo schermo e senza bisogno che l’apparecchio televisivo debba riconoscere qualcosa di specifico: basterà l’associazione iniziale.
Qualsiasi oggetto presente in casa potrebbe costituire il mezzo adatto per attivare “Matchpoint”. Infatti, il punto di svolta della ricerca sta nel fatto che questa tecnologia non cerchi una particolare parte del corpo come potrebbero essere le mani, bensì si basi su movimenti orbitali, da qualunque fonte questi provengano, permettendo così un approccio semplice anche da parte dell’utente più indaffarato.
Si rivela essere molto utile anche in altri ambiti della vita quotidiana: ad esempio, mentre si segue un tutorial di cucina sarà possibile interrompere il video, tornare indietro e ripartire senza dover toccare direttamente lo schermo del proprio tablet, con vantaggi non indifferenti in termini di comodità.
Si segue quindi il mood secondo cui è da ricercare e privilegiare un utilizzo sempre più intuitivo e agevole di tutto ciò che ci circonda.
Insomma, si avvicina la fine della pur recente vita del logical channel number…. (G.C. per NL)