Tv. Tanti ministri in video, scoppia la polemica

Gelmini, Brunetta, Schifani: tre ministri nella domenica tv del ritorno dei contenitori pomeridiani, tanti, troppi secondo l’opposizione


ANSA

di Alessandra Magliaro

Mariastella Gelmini, ministro della Pubblica istruzione per 30 minuti da Paola Perego a Questa Domenica su Canale 5, il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta a Domenica in su Raiuno così come il presidente del Senato Renato Schifani in diretta da Monica Setta. Tre ministri nella domenica tv del ritorno dei contenitori pomeridiani, tanti, troppi secondo l’opposizione – con Riccardo Villari, Vincenzo Vita, Giorgio Merlo, Fabrizio Morri – che ha scatenato una polemica accesa. Alla quale ha risposto per la maggioranza l’on. Giorgio Lainati (Pdl), componente della Commissione di Vigilanza Rai. Ha cominciato il senatore Riccardo Villari del Partito Democratico subito dopo il ministro Gelmini “ospite unico” nella domenica di Canale 5. “Spero di sbagliare ma ora capisco meglio l’invito di Berlusconi ai suoi ministri a disertare gli studi televisivi. Evidentemente, non era un invito ai ministri a non andare, ma un invito alle sue tv a non consentire il contraddittorio. Chiederemo all’AgCom di verificare se e quante volte ricorre questo tipo di squilibrio che mi pare stia avvenendo troppo di frequente”, ha concluso Villari. Gli ha fatto eco, non senza amara ironia, l’on Merlo (Pd), presidente di turno della Vigilanza Rai. “Evidentemente, dopo il maestro unico, per il ministro Gelmini – ha detto Merlo – inizia anche l’era del confronto unico, senza contraddittorio. I concetti di par condicio e di equilibrio, di correttezza e di pluralismo sono stati archiviati per consentire una performance che nulla ha a che vedere però con l’informazione”. Una presenza “dilagante”, ha sostenuto il collega di Vigilanza Fabrizio Morri (Pd) secondo cui “contrariamente ai moniti di Berlusconi che sembrava desideroso di privarci della presenza televisiva di esponenti del centrodestra di Governo e non, abbiamo potuto assistere ad una presenza dilagante nei contenitori domenicali principali. E’ evidente – ha concluso – che l’invito di Berlusconi, a non andare in televisione, si riferiva con tutta probabilità a quelle trasmissioni dove c’é qualcuno che fa delle domande e magari dove c’é anche qualcuno che non la pensa come il Pdl”. Il sen. del Pd Vincenzo Vita chiede che gli organismi di garanzia intervengano visto che la domenica televisiva “é ormai dominata dalla destra. Non è la prima volta che ministri ed esponenti della maggioranza scorazzano da programmi (anche sportivi) ai diversi talk show. Oggi si sta raggiungendo un record. E’ evidente che ormai la normativa sulla par condicio è stata abrogata di fatto”, sostiene Vita. Che conclude: “La televisione generalista, con poche eccezioni, è ormai parte integrante della politica del Governo”. Giorgio Lainati, membro Pdl in vigilanza, replica e parla di bufale della sinistra. “Milioni di italiani hanno ancora in mente la presenza dilagante dei numerosissimi ministri di Prodi apparsi su tutte le reti televisive e in tutti i programmi possibili pubblici e privati nei due anni dell’ultimo governo di sinistra. Ci vuole proprio la faccia tosta del senatore Morri per negare l’evidenza e permettersi di criticare la presenza del Presidente del Senato Schifani a Domenica in. Questi signori della sinistra vivono in un clima permanente di avversione nei nostri confronti e si inventano continuamente clamorose bufale pur di attaccarci senza alcun motivo ma con il solo obiettivo di creare inesistenti tensioni”, ha concluso.

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