Dalle pagine del Corriere della Sera la penna pungente di Aldo Grasso solletica Rai e Mediaset sulla scarsità di investimenti dedicata alle consuete campagne promozionali di inizio anno e sulla banalità delle scelte fatte in materia di spot. La RAI ha rinunciato agli abituali 30 secondi per ricordare a circa 16 milioni di italiani di pagare il canone, facendo sfumare così un’ottima occasione per rinnovare e rilanciare il proprio marchio. Le uniche pubblicità hanno visto coinvolti testimonial d’annata: Robespierre, Dante Alighieri, Karl Marx e un Adamo che non riusciva a staccarsi da 90° minuto (che sia lo stesso della pubblicità della nota gomma da masticare?). Questi spot, della durata massima di 15 secondi, hanno con tutta probabilità lasciato poche tracce nella mente dei telespettatori, ma l’imperativo era di risparmiare e così gli investimenti in pubblicità sono stati evidentemente minimi. In casa Mediaset si respira un’aria forse migliore nonostante sia in vigore anche lì la legge del risparmio. I volti delle reti del biscione sono stati chiamati a raccolta tutti insieme per fingere di dirigere un’orchestra durante un concerto di fine anno, annunciando un 2009 per il quale si è “già all’opera”. Non si è soliti dire che nei momenti di crisi l’uomo sfodera il meglio del suo ingegno? In questo caso viene da pensare che almeno dovrebbe provarci. (Silvia Bianchi per NL)