Per Netflix il 2018 si è aperto nel migliore dei modi: come riportano i dati pubblicati pochi giorni fa sul quotidiano Italia Oggi, i risultati riferiti al primo trimestre confermano un andamento positivo nel mercato mondiale. Il big dello streaming tv on demand ha infatti registrato un aumento inatteso di ricavi pari al 40% (3,7 miliardi di dollari) e un utile netto di oltre 290 milioni (+63%).
Anche a livello di sottoscrizioni, la società ha raggiunto un risultato inaspettato nonostante un aumento del prezzo medio di abbonamento di circa 11 dollari: oltre 7 milioni di nuovi abbonati (contro i 6,35 milioni attesi), raggiungendo i 125 milioni di utenti globali.
Netflix continua ad imporsi come la principale piattaforma di contenuti video in streaming presente sul mercato e non ha intenzione di fermare la sua corsa.
Il colosso ha già in progetto ingenti investimenti – per una cifra che supera gli 8 miliardi di dollari – nella produzione di contenuti originali. A tal proposito, il gruppo di Reed Hastings sta avviando delle trattative con sceneggiatori di fama internazionale come Shonda Rhimes (creatrice di “Grey’s Anatomy”) e Ryan Murphy (ideatore di “Nip/Tuck” e “American Crime Story”). Altri importanti investimenti saranno poi fatti in vista di accordi con altri network per ampliare il proprio catalogo video e, infine, nella tecnologia, per offrire un servizio migliore e sempre più di qualità.
Grazie a questi risultati record il titolo ha guadagnato un +7,9% in Borsa.
Ma, al di là di questo trend più che positivo, Netflix deve fare i conti con un free cash flow (flusso di cassa) negativo. Il dato è allarmante – 286,5 milioni di dollari – e si stima che nel 2019 sarà tra i -3 e i -4 miliardi di dollari. Che ripercussioni può avere ciò sul gruppo? La società non avrebbe in cassa i soldi per finanziare i film e le serie tv che vuole lanciare. I debiti a lungo termine ammontano ad una cifra che supera i 6,5 miliardi di dollari e ad oggi Netflix ha assunto impegni finanziari futuri per la produzione di contenuti quantificati in 17,9 miliardi di dollari.
La situazione, tuttavia, pare non preoccupare l’azienda che, consapevole dei debiti esistenti, ha ammesso che il trend resterà negativo ancora per molti anni.
La piattaforma dello streaming, dunque, non perde le speranze e già guarda con positività al secondo trimestre del 2018: grazie alle numerose partnership con Sky o con concorrenti come Comcast in corso d’opera, prevede un fatturato da 4 miliardi di dollari, un ulteriore aumento di 6,2 milioni di nuovi abbonati e un utile di 358 milioni di dollari. (G.S. per NL)