La piattaforma multimediale RaiPlay diretta concorrente di Netflix e Disney+?
Ad affermarlo è stato proprio il vicedirettore del player italiano Maurizio Imbriale nel corso della sesta edizione del MIA market – progetto ideato e realizzato da ANICA (Associazione Nazionale dell’Industria Cinematografica e dell’Audiovisivo) e APA (Associazione dei Produttori Audiovisivi) – intitolata “La sfida online: nuove opportunità nei modelli di produzione e di distribuzione per le piattaforme digitali”.
Maurizio Imbriale, vicedirettore RaiPlay al MIA market di Roma: “Siamo competitor di Netflix pure come produttori”
L’evento MIA market, tenutosi a Roma nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione della piattaforma online RaiPlay e di altri soggetti VOD mainstream e indipendenti per discutere delle ulteriori opportunità di sviluppo commerciale per l’industria audiovisiva in generale.
Imbriale, come ha riportato il quotidiano Italia oggi, ha dichiarato: “Adesso siamo competitor di Netflix, Amazon o Disney+, non solo in qualità di distributori, ma pure come produttori, per portare pubblico più giovane alla Rai, nella fascia 18-44 anni”.
Palinsesto autunnale ricco di contenuti diversificati. A settembre è cresciuto il numero di registrazioni
Alla base della crescita di RaiPlay troviamo un palinsesto autunnale arricchito di contenuti diversificati per genere e format: tra i vari titoli troviamo il comedy show “Paese Reale”, condotto dal comico Edoardo Ferrario e da novembre debutteranno “L’altro show” con Nicola Savino, “Storia di un’altra estate” con il cantante Diodato, “Fan Club” con Piero Pelù ed altri artisti.
“Da gennaio a settembre – prosegue Imbriale – abbiamo avuto 104,3 milioni di visitatori, con 17 milioni di download della app e 15,1 milioni di utenti registrati nel settembre 2020, rispetto agli 11,7 milioni del settembre 2019”.
Al MIA market presentate le piattaforme alternative disponibili per i produttori italiani indipendenti
Obiettivo del meeting MIA market è stato, tra l’altro, quello di presentare ai produttori italiani piattaforme alternative ai big dello svod Netflix, Amazon e Disney+.
Tra questi spiccano Chili, il cui a.d. e fondatore Giorgio Tacchia ha affermato: “C’è tutto un mondo di contenuti che non trovano distribuzione e che noi possiamo invece ospitare con soddisfazione reciproca. Negli ultimi mesi su Chili sono arrivati circa 50 prodotti, tra documentari e film d’autore, che hanno avuto successo”.
Anche Filmin, il player di streaming di contenuti indipendenti tanto in voga in Spagna, secondo i dati riportati dal proprio co-fondatore e responsabile editoriale Jaume Ripoll, potrebbe attirare l’attenzione di numerosi produttori: “Abbiamo un catalogo di 9.400 film, 4.300 episodi di serie tv, 3.300 film classici e 1.800 documentari. I titoli su Filmin sono al 63,88% prodotti in Europa, al 20,11% negli Usa e al 16% nel resto del mondo. La share arriva al 45% dalle smart tv, al 12% da tablet e al 10% da smartphone”.
Eurovod, crescita del 270% delle piattaforme durante il lockdown
Infine c’è Eurovod, associazione creata nel 2010 da un gruppo di piattaforme indipendenti vod di contenuti made in Europa. “Rappresentiamo un catalogo complessivo composto al 78% di contenuti europei – ha spiegato Silvia Cibien, delegato generale – le nostre piattaforme sono cresciute del 270% durante il lockdown, rispetto a un incremento solo in doppia cifra delle piattaforme più affermate”. (G.S. per NL)