L’Iptv e’ una piattaforma tecnologica che permette di utilizzare una connessione Internet a banda larga per veicolare contenuti televisivi in formato digitale. In Italia i servizi sono partiti in anticipo rispetto agli altri Paesi europei, nel 2002, ma fino ad ora la diffusione dell’Iptv e’ limitata e i 4 operatori presenti sul mercato (Fastweb, Telecom Italia, Tiscali e Wind) hanno all’attivo, complessivamente, solo 500mila abbonati. Sul mancato successo di pubblico hanno pesato una serie di fattori: una tv generalista gratuita gia’ molto ricca di contenuti, la concorrenza della piattaforma satellitare Sky e l’incapacita’ degli operatori di Iptv di aggregare contenuti video dal forte appeal commerciale. A questi elementi di freno si aggiunge anche la scarsa conoscenza dell’Iptv da parte del grande pubblico televisivo italiano. Ed e’ proprio per invertire la tendenza negativa che i principali operatori italiani (tranne Tiscali che ha momentaneamente sospeso il servizio) hanno deciso di dar vita ad una associazione Italiana degli operatori Iptv. Obiettivo: promuovere campagne comuni sui vantaggi e le funzionalita’ della piattaforma e creare un contesto normativo e regolamentare che favorisca gli investimenti in Iptv. Il 2009 potrebbe essere l’anno del rilancio per la tv via internet italiana. O almeno questa e’ la speranza di Telecom Italia, il provider con piu’ abbonati all’attivo, che ha annunciato proprio in questi giorni investimenti pari a 7 miliardi di euro per potenziare le proprie reti di telecomunicazione e incrementare cosi’ il numero di famiglie che potranno ricevere l’Iptv. Ma non mancano gli scettici, come Emilio Pucci, direttore di e-media Institute ed esperto del settore.
Secondo Pucci la svolta potra’ arrivare solo se gli operatori decideranno di proporre l’Iptv gratuitamente e non come una voce di spesa in piu’ nella bolletta Adsl. (Asca)