Estate under attack per lo storico tg di Canale 5: Cologno Monzese è stata travolta come un fiume in piena dalle recenti vicende che hanno per protagonisti Antonio Ricci, Ezio Greggio (entrambi in foto) e il famoso conduttore Valerio Staffelli.
Brutto pasticcio per Striscia la Notizia: quest’anno infatti i riflettori sono rimasti puntati anche nei mesi di interruzione estiva e non soltanto per organizzare le serate e i palinsesti autunnali. Il programma dei tapiri ha dovuto fronteggiare con serrati botta e risposta, tre vicende che ai vertici sono sembrate davvero poco simpatiche. In primis, la questione che ha coinvolto Antonio Ricci e altri amici imprenditori che qualche anno fa hanno rilevato insieme al produttore Villa Pergola ad Alassio, trasformandola in un relais affittacamere. La proprietà, antica dimora della famiglia Hanbury, che comprende tre stabili e un grande parco, grazie all’iniziativa di Ricci è stata sottratta a possibili speculazioni edilizie; ora presenta un totale di 13 camere in affitto, facenti capo a tre licenze differenti, dal momento che ogni struttura di questo tipo per legge non potrebbe gestire più di sei camere. Nelle scorse settimane la polizia giudiziaria ha fatto visita al resort per controllare se effettivamente tutte le carte fossero in regola o se la struttura fosse sconfinata nell’attività di vero e proprio hotel, con conseguenti risvolti sia amministrativi sia fiscali. Il comune della cittadina ligure, così come il Wwf e il Fai si sono schierati dalla parte di Ricci, specificando e sottolineando che gli imprenditori con l’acquisto di Villa Pergola hanno evitato colate di cemento sulle colline di Alassio. Insomma papà Ricci è uscito pulito e sereno dalla faccenda. A inizio estate la cronaca ha bersagliato anche Ezio Greggio, lo storico conduttore alla guida del bancone di Striscia la Notizia sin dalla sua prima puntata. L’Agenzia delle entrate controllava da tempo i compensi che Mediaset forniva allo showman, indagando sulla sua residenza a Montecarlo e sulla attività della Wolf Pictures Itd, società di diritto irlandese alla quale Greggio ha ceduto i diritti di sfruttamento economico della sua immagine, poi rivenduti al Biscione. Per mettere fine al contenzioso e non rischiare la multa salata di 40 mln di euro, la Wolf Pictures ha accettato di versare al fisco tricolore 20 milioni di euro, come riporta il quotidiano ItaliaOggi in un articolo di venerdì 15 agosto. Greggio ha sdrammatizzato con toni scherzosi e battutine la fine della vicenda che in realtà ha toccato un tema serio e spinoso come quello dell’evasione fiscale. Il terzo scandalo ha coinvolto il re dei tapiri Valerio Staffelli e la società di produzione Overlord di cui possiede il 10% delle quote (il restante 90% è controllato da Matilde Zircone, moglie dell’inviato di Striscia). A smuovere le acque e a portare in causa Staffelli ci ha pensato la giovane giornalista Giovanna Ferrero, raccontando i curiosi sistemi messi in atto dalla società Overlord per la selezione di stagisti. Secondo la Ferrero gli stage dovrebbero essere riservati a giovani aspiranti giornalisti e non a professionisti come lei, con una laurea, un master e un libro con una prefazione di Marco Travaglio. Staffelli ha risposto alla giovane direttamente sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, sottolineando i dettagli dello stage (570 euro lordi mensili per 12 mesi, ai quali sommare altri 570 euro lordi per ogni candid camera che per i più bravi può fruttare fino a 4 mila euro lordi mensili e che comunque consente di mettere in tasca le armi del mestiere) e insinuando che la ragazza, forte della sua conoscenza con Travaglio, si sia infiltrata appositamente tra gli stagisti della Overlord, per svelare i retroscena societari. Pure in questo caso dunque non emerge nulla di così scandaloso nei confronti del noto volto di Striscia. Certo è che vista la centralità del programma nel palinsesto di Canale 5, i tre scandali estivi hanno fatto innervosire i vertici, e tutti sanno che Ricci non risparmia battaglie e attacchi mediatici ai suoi avversari. Di sicuro Striscia non perderà di prestigio, dal momento che, come sottolineano gli esperti di pubblicità e palinsesti, il programma è collocato nella fascia oraria più strategica per la televisione, ossia quella tra le 20.40 e le 21.10. Per averne conferma ulteriore basterebbe dare un’occhiata ai listini pubblicitari del prossimo autunno di Publitalia: uno spot della durata di 30 secondi all’interno del tg satirico si aggira tra gli 82.700 e gli 85.300 euro – ricordiamo ai nostri lettori, come appare sull’articolo di ItaliaOggi, che solo Tu si que vales, le partite di Champions League in esclusiva e Sole a catinelle di Checco Zalone hanno tariffe più elevate -. (V.R. per NL)