Sono passati solo pochi giorni dall’oscuramento dei dati Auditel, e nel silenzio delle rilevazioni tutto tace. O quasi. Con la sicurezza di Auditel, in pochi hanno fatto veramente caso allo Smart Panel Sky, il sistema di rilevazione ascolti che misura l’audience di tutti i canali della piattaforma Sky su un campione di 10mila famiglie abbonate.
Nato un anno fa, Smart Panel misura anche la visione dei programmi su Sky Go, Sky On Demand e Sky Online oltre che le modalità di utilizzo della Guida Tv e dei servizi interattivi. E’ vero, Auditel misurava anche gli ascolti Sky, ma le condizioni di raccolta dati non sembravano sufficientemente accurate al gruppo Sky: si parlava di solo 1.000 famiglie per misurare circa 130 canali della Piattaforma a pagamento Sky; nel corso delle 24 ore ogni canale della piattaforma Sky era rilevato mediamente da un solo meter del panel Auditel; Sky Go e Sky Online non erano rilevate. Il VOD era misurato da Auditel come ascolto differito dei canali lineari, e solamente per i contenuti andati in onda negli ultimi 7 giorni, mentre i contenuti registrati e rivisti dopo 7 giorni dalla registrazione non venivano rilevati. Considerando che circa il 90% dei ricavi di Sky arriva dagli abbonamenti, ma quel restante 10% (che non è poco) proviene dalla pubblicità, si prospettava la necessità di utilizzare metriche per la rilevazione audience più efficaci e soprattutto pensate appositamente per l’era digitale, con conseguente integrazione della raccolta Auditel: da qui la nascita di Smart Panel Sky, perché di vero e proprio panel si tratta. Ed ecco che, nel silenzio Auditel, quei valori Sky basati “sui dati di ascolto familiari rilevati dallo Smart Panel moltiplicati per un numero medio di spettatori per famiglia stimato dall’editore” (come si legge a margine del primo comunicato sui numeri di X Factor) sono gli unici numeri che si sentono e si sentiranno, almeno per 15 giorni. Per chi si ponesse il dubbio non vi è nessuna violazione ai 15 giorni di stop deciso dall’Auditel, visto che i dati Sky derivano da rilevazioni provenienti dai propri decoder e non dal campione misurato dall’Auditel ed elaborato da Nielsen. Il punto, però, è che la televisione non può fare a meno delle cifre, perché è proprio intorno ai numeri che vortica vertiginosamente il mondo degli investimenti pubblicitari. Ed è ovvio che ci si chiede, in assenza di certezze sulle sorti del panel Auditel, se lo Smart Panel possa, nel lungo periodo, non solo integrare, ma addirittura sostituire il tradizionale sistema di rilevazioni Auditel, da molti definito ormai desueto ed inattendibile. Da qui l’inevitabile sciorinare di opinioni, in un flusso che finisce inevitabilmente in accesa diatriba. Assolutamente entusiasta del Panel Sky è senz’altro il critico tv Aldo Grasso, che si è espresso sull’argomento sul Corriere della Sera di domenica 18 ottobre: “Gli ascolti in tempo reale, l’audience in diretta: ora è possibile. Mentre l’Auditel tace per quindici giorni, abbiamo provato per una settimana il sistema “alternativo”, che aggiunge alla rilevazione degli ascolti una novità eclatante: con “Smart Panel Real Time” messo a punto da Sky l’ascolto si dipana sotto i nostri occhi nel momento stesso in cui il programma è in onda. Così è possibile seguire le curve degli ascolti di quello che vediamo sul teleschermo «live», come fosse l’elettrocardiogramma del flusso tv. In assenza dei dati che, per trent’anni, hanno regolato il mercato, la pay tv sfodera uno strumento pressoché unico e già perfettamente funzionante”. Sullo stesso quotidiano giunge la replica di Urbano Cairo, presidente di La7, che esprime diverse perplessità, a cominciare dal fatto che il campione sul quale è effettuato il rilevamento non sarebbe universalmente attendibile in quanto “è ricavato solamente tra gli abbonati a Sky e non riflette la maggioranza della popolazione italiana che non è abbonata a Sky”. Infine una stoccata a Sky: “sarebbe certamente stato più elegante e corretto da parte di Sky non pubblicare alcun dato in queste due settimane di sospensione delle pubblicazioni, ma in mancanza di questa eleganza credo che l’Agcom possa intervenire per evitare un uso distorsivo di dati, in assenza di dati super partes”. Non tarda a farsi sentire la voce di Andrea Zappia, AD Sky: “lo Smart Panel non è e mai sarà uno strumento alternativo ad Auditel. Ma non è neanche uno strumento “di parte”, che ha bisogno di una “patente di credibilità”, visto che è regolarmente certificato da un soggetto indipendente. La possibilità di vedere in tempo reale l’andamento degli ascolti, su cui è incentrato il commento di Aldo Grasso, è una delle caratteristiche più salienti dello Smart Panel e rappresenta uno straordinario avanzamento tecnologico che mi auguro possa, un giorno, essere fornito anche da Auditel, magari rendendolo accessibile a tutti come garanzia di assoluta imparzialità e trasparenza. Vi è un ultimo tema sollevato nella lettera su cui mi preme fare qualche puntualizzazione: quello dell’eleganza. Sky ha cominciato a divulgare i dati Smart Panel, peraltro non in sostituzione a quelli forniti da Auditel, molto prima che il C.d.A. decidesse il blocco della pubblicazione dei dati. Una scelta che è quindi del tutto indipendente da queste problematiche e che, non essendo temporanea, non può essere considerata né opportunistica, né inelegante. Anzi, l’obiettivo di Sky è sempre stato quello di contribuire all’innovazione e alla trasparenza. Anche in quest’ultimo increscioso caso, provocato dalla superficialità con cui sono stati trattati importanti dati personali, abbiamo tenuto una linea condivisa da molti e orientata a cogliere questa occasione per fare un passo in avanti e dotare tutti quanti di uno strumento di misurazione più adatto di uno costruito 29 anni fa. Forse troppi ancora in questo Paese pensano che il cambiamento e l’innovazione non siano “eleganti”. Noi crediamo invece che non ci sia niente di più necessario e urgente che stimolare e implementare il progresso nel rispetto dei cittadini e di coloro che investono”. (S.F per NL)