(Affari Italiani) – Telecinco, la televisione spagnola di proprietà del gruppo Mediaset, sta seriamente pensando a entrare nel capitale di qualche altra catena televisiva. Ad affermarlo è stato il suo presidente Alejandro Echevarría, valutando positivamente quelli che sono stati i risultati della catena televisiva nella stagione passata e le previsioni sulla stagione futura. Il presidente ha cosi risposto a una precisa domanda di un azionista durante il consiglio societario, ed è la conseguenza diretta della decisione del Governo di togliere il limite del 5% alla partecipazione incrociata da parte di un gruppo televisivo in un altro gruppo nazionale. Malgrado la proposta del governo debba diventare ancora legge, il presidente del gruppo ha detto che "Telecinco ha già allo studio interventi in altre catene per il 27% di partecipazione", proprio come statuito dal decreto. "Studieremo a fondo la questione e poi valuteremo quale sia la migliore possibilità per noi", ha concluso il presidente, dopo aver enunciato io risultati più che soddisfacenti del 2008, dove Telecinco si è confermata come la catena televisiva leader in introiti pubblicitari e ricavi, malgrado la situazione economica abbia determinato un naturale peggioramento negli ultimi mesi dell’anno, che hanno determinato un calo negli introiti pubblicitari dell’11,1% rispetto all’anno passato, attestati alla cifra di 934,8 milioni di euro. Ma questo non impedirà alla società di distribuire un ricco dividendo di 0,87 €, considerando che i ricavi sono stati 981 milioni, in calo del 9,2% rispetto al 2007. Sulle fusioni il presidente ha poi detto che il Paese ha urgente bisogno di una legge che regoli il ruolo della presenza del pubblico nell’emittenza radiotelevisiva e che ci sia un minor numero di protagonisti sul campo. Il fatto che poi in Spagna sia prevista la fine dell’era analogica già nel 2010 pare ad Echevarria assai prematuro, "considerando che paesi come Italia, Francia e Germania hanno tempi più diluiti". D’altra parte l’amministratore delegato della società Paolo Vasile era stato piuttosto critico qualche giorno fa a proposito del decreto del governo sulle partecipazioni, di cui a suo dire non si capiva il senso e la ragione d’essere, ma ha altresì affermato che Telecinco, malgrado aver perso la sua leadership, dopo tre anni, nell’audience, è sicuramente pronta ad entrare nel capitale di altre televisioni per rafforzare la sua posizione nel paese. Sulla scorta di queste parole sono partite le prime indiscrezioni su quelle che possono essere le prossime mosse dell’ammiraglia di Maediaset in territorio spagnolo e c’è chi è convinto che esista già un accordo di massima con il canale televisivo Cuatro, la televisione del gruppo Prisa che, lanciata nel novembre del 2005, ha raggiunto nel 2008 l’8% dell’audience nazionale. In tutto questo ovviamente l’altro colosso del settore, Antena 3, di proprietà del gruppo De Agostini, starebbe puntando sulla Sexta, la televisione amica del presidente Zapatero che tanto clamore suscitò nel 2007 quando le fu permesso di trasmettere a seguito della riforma del governo. Secondo alcuni questo decreto inoltre sarebbe stato pensato ad hoc per salvare alcuni gruppi editoriali in grosse difficoltà finanziarie, come per esempio Prisa, che avrebbe un debito di oltre 5mila milioni di euro e che sarebbe perciò obbligato a vendere qualche suo gioiello televisivo per fare cassa. La scorsa settimana il numero uno di un altro broadcaster, Jose Miguel Contreras di La Sexta, ha previsto una serie di fusioni come risposta alle difficili condizioni del mercato pubblicitario, da cui dipendono buona parte dei ricavi delle tv generaliste. Non è un caso che in questi ultimi due giorni il gruppo Telecinco ha guadagnato oltre 10 punti percentuali in Borsa.