In 14 milioni davanti alle tv per assistere al trionfo della nazionale dopo oltre quarant’anni di digiuno.
Ieri mattina la Spagna si è risvegliata Campione d’Europa di calcio. Una sensazione non certo comune in terra iberica, considerando l’oramai annosa allergia dei rossi spagnoli ai quarti di finali di ogni competizione e la susseguente etichetta di “perdenti”. Dalla notte del 30 giugno, battendo per 1 a 0 la Germania, grazie a un gol di Fernando Torres, la Spagna ha cambiato la storia ed il suo criticatissimo ct, Luis Aragones, la sua propria storia personale. Inutile sottolineare come il Paese abbia accolto la notizia e come le strade di ogni città si siano gremite di gente fino a notte fonda. Ovviamente, anche gli ascolti tv sono stati da capogiro, battendo quasi ogni record. Quasi. Infatti, strano a dirsi, ma nonostante i 14,5 milioni di spagnoli davanti ai teleschermi (dati che, in questo genere di competizioni, sono piuttosto relativi, in considerazione del fatto che si è soliti, non solo in Spagna, riunirsi in gruppi numerosi o assestarsi davanti a maxischermi, per seguire le sorti delle nazionali), ed uno share dell’80,9%, la finalissima con la Germania non ha registrato il risultato migliore durante questi Europei. La soffertissima ed esaltante (per gli spagnoli) vittoria ai rigori contro l’Italia, infatti, in quei quarti di finale che avevano sempre costituito il massimo traguardo raggiunti dalle “furie rosse”, è riuscita a fare di meglio, raggiungendo picchi di 15 milioni e 372 mila spettatori (pardon, teleschermi). In Italia, altresì, la finalissima, nonostante la nazionale di casa non fosse impegnata, è stata seguita da 12 milioni e 291 mila spettatori, con punte di 14 milioni ed il 66% di share. Anche la stampa spagnola, chiaramente, era in festa per il trionfo della nazionale agli Europei. Una festa che sa di liberazione. Titolo a tutta pagina per “Marca” che si esalta con “Reyes de Europa”, ovvero Re d’Europa (al plurale). E prosegue: “La Spagna regina del calcio europeo 44 anni dopo grazie alla vittoria ottenuta sulla Germania per merito di un gol di Fernando Torres. Il calcio di fino della “Roja” è stato nettamente superiore e solo alcune mancanze in attacco hanno impedito di chiudere prima una finale di chiara marca spagnola”. Molto più laconico e semplice il titolo di “AS”: “¡¡¡Campeones!!!”. “El Mundo Deportivo” esclama: “Campeones por la puerta grande!”, ovvero Campioni dalla porta principale!. E sottolinea: “La Spagna ottiene la sua seconda coppa europea grazie a un “golazo” di Fernando Torres nel primo tempo. I ragazzi di Luis Aragones sono stati molto superiori alla Germania di Ballack”. Significativo, infine, il grido di liberazione de “El Paìs”: “España, al fi’n”. (G.M. per NL)