Tv. Sorpresa: porteremo gli LCN del DTT sulle smart tv. L’esperienza (positiva) della Romania con Telekom che lista i canali con LCN a tre cifre speculari a quelli via etere

Romania

C’è una domanda, per ora senza risposta, che tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi (eterogenei, quindi comprendendo le tv “native” e le visual radio), sia locali che nazionali, si pongono: cosa sarà dei loro investimenti in logical channel number (LCN) dopo il 2022, quando il parco tv sarà costituito per quasi la totalità da televisori in grado di ricevere i programmi via IP, oltre che sul DTT?
Nel merito: se l’utente si abituerà a vedere la tv tramite la rete, come farà a rintracciare i canali della tv lineare che oggi conosce a memoria o che intercetta facendo zapping sequenziale col telecomando?
La questione non è peregrina e merita particolare attenzione, soprattutto se si considera che nel 2017 l’Italia era al quartultimo  posto tra i paesi europei quanto alla cd. “Velocità Media di Picco” IP (nel caso di specie, 51,0 Mbps), ma, allo stesso tempo, era quello che cresceva più (+40% in 12 mesi, cfr. tabella a seguire). Tanto che è, oggi, Netflix considera l’Italia una nazione con un basso livello di  difficoltà tecnica di fruizione dello streaming video on demand; in altri termini, è un Paese “maturo” per lo SVOD (non a caso è stato soppresso l’abbonamento gratuito iniziale, essendo rilevante la crescita delle nuove sottoscrizioni).
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Ma tornando al merito della questione, se i grandi player della pay tv on demand, come appunto Netflix, ma anche Prime ed in prospettiva Disney, dispongono su tutte le smart tv di immediate icone in grado di condurre l’utente all’interno delle proprie piattaforme, da cui poi fruire dell’ampio catalogo di film, serie e fiction, la tv tradizionale, quella appunto lineare (che si contrappone a quella liquida, on demand), come può essere consultata via IP dall’utente che continuerà a seguirla soprattutto per informazione, infotainment, sport, musica, ecc.?router Sagemcom 4 - Tv. Sorpresa: porteremo gli LCN del DTT sulle smart tv. L'esperienza (positiva) della Romania con Telekom che lista i canali con LCN a tre cifre speculari a quelli via etere
Fuori discussione la possibilità di affollare lo schermo delle smart tv con centinaia di singole app (ognuna per canale) difficili da individuare e ponendo un grosso punto di domanda sulla soluzione dell’unica app aggregatrice con successiva ricerca interna (come avviene invece per i flussi streaming delle emittenti radiofoniche), l’opzione che, con ogni probabilità, sarà adottata anche in Italia è quella positivamente sperimentata in Romania ed in altri paesi europei (in testa Germania e Francia): decoder IP dati in comodato d’uso dai fornitori di connettività in grado di proporre i canali del DTT seguendo la stessa lista LCN (comunque personalizzabile dall’utente). Il famoso “decoder unico” di cui parlava oltre 10 anni fa con eccessiva enfasi l’allora ministro Paolo Romani, in definitiva.

Telekom Romania, equivalente di Telecom Italia nel nostro Paese, è una controllata di OTE, compagnia greca di telecomunicazioni, che distribuisce collegamenti internet fra i più veloci in Europa con la fibra ottica utente per utente FTTH, come si evince dalla tabella che segue:

Pos. EuropaNazioneQ1 2017 Velocità Media di Picco% Crescita Q4 ’16*Crescita 12 mesiPos. Globale
1Svezia95,3 Mbpsnd+20%10
2Romania95,0 Mbpsnd+15%12
3Svizzera93,4 Mbpsnd+23%15
4Norvegia85,9 Mbpsnd+23%17
5Belgio85,5 Mbpsnd+24%18
6Spagna84,8 Mbpsnd+31%20
7Paesi Bassi82,7 Mbpsnd+17%21
8Lettonia79,5 Mbpsnd+5,8%23
9Ungheria78,3 Mbpsnd+24%25
10Regno Unito76,1 Mbpsnd+25%26
11Finlandia75,1 Mbpsnd+26%28
12Repubblica Ceca74,4 Mbpsnd+17%29
13Danimarca74,4 Mbpsnd+27%30
14Irlanda70,8 Mbpsnd+17%34
15Russia69,3 Mbpsnd+8,7%38
16Slovacchia69,3 Mbpsnd+24%39
17Malta67,1 Mbpsnd+34%40
18Portogallo66,9 Mbpsnd+30%42
19Polonia65,6 Mbpsnd+24%44
20Germania65,6 Mbpsnd+22%45
21Bulgaria65,6 Mbpsnd+11%46
22Austria63,1 Mbpsnd+23%51
23Lituania61,3 Mbpsnd+22%56
24Estonia60,8 Mbpsnd+22%57
25Slovenia60,0 Mbpsnd+25%59
26Lussemburgo59,6 Mbpsnd-1,9%60
27Croazia54,8 Mbpsnd+54%67
28Italia51,0 Mbpsnd+40%74
29Francia49,7 Mbpsnd+21%77
30Grecia39,7 Mbpsnd+25%100
31Cipro35,4 Mbpsnd+25%104

Il decoder IPTV fornito da Telekom Romania è un Samsung GX-TR530CK prodotto su specifica del provider tlc; chi non possiede un collegamento internet a casa e quindi un modem router, può ottenere comunque la connessione in fibra ottica e tramite un “Optical Receiver Manual OR80” il segnale digitale viene portato in coax al ricevitore IPTV.

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Come si evince dalla foto d’apertura di questo articolo, la soluzione adottata dalla Romania è tanto semplice quanto efficace: i provider internet che forniscono banda (in questo caso Telekom Romania) consegnano all’utente anche un decoder che viene collegato alla tv (smart o tradizionale) con una lista di canali (rigorosamente a tre cifre, NB), assolutamente identica a quella della tv via etere (nel caso rumeno divisa per generi tematici), cosicché l’utente non ha difficoltà ad associare il medesimo canale alle due piattaforme, sapendo, per esempio, che TVR1 sarà sul canale 111 a prescindere che il vettore sia tradizionale o via IP.

In Italia, al fine di preservare la valorizzazione dei logical channel number del DTT in un imminente futuro promiscuo, nel quale gradatamente i canali tv fino ad ora seguiti sul digitale televisivo terrestre passeranno via IP, l’adozione di una soluzione siffatta che preveda l’obbligo (imposto in via legislativa o regolamentare) in capo al fornitore di connettività di listare i marchi/palinsesti con la medesima numerazione della tv via etere (non sarà un problema nemmeno la regionalizzazione degli LCN delle tv locali, considerata l’opportunità del confinamento degli indirizzi IP), potrebbe costituire una prospettiva interessante per i fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA), che potrebbero così guardare con maggiore serenità al proprio futuro. (E.G. per NL)

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