Continuano gli oscuramenti (senza preavviso) di programmi RAI e Mediaset su Sky, segno tangibile che la guerra tra piattaforme televisive continua senza tregua estiva (anzi!), seguendo un piano preciso. E a complicare la vita degli utenti della tv di Murdoch ci si è messa ora anche la trasformazione di tutti i programmi di Sky Sport in HD, evento che ha causato effetti fastidiosi sui tv normali, non atti a supportare l’alta definizione. Il passaggio in HD dei programmi sportivi è stato attuato dalla pay tv il 14 agosto, affinché vi fossero "meno disagi" per l’utenza (perché chi non ha il tv HD al ritorno dalle vacanze lo trova spontaneamente adattato al nuovo formato?). Pasticci che non fanno bene alla tv dell’Australiano in un momento tanto delicato come quello che il gruppo sta vivendo sia a livello mondiale (in Asia Murdoch punta alla ristrutturazione del comparto tv e il 30% dei dipendenti della sede di Hong Kong potrebbe perdere il posto) che locale (per le guerre televisive italiane di cui si è detto). Ha voglia Tom Mockridge, a.d. di Sky Italia, a dichiararsi fiducioso nel raggiungimento dell’ambizioso target di 5 milioni di abbonati. A giugno gli utenti Sky erano 4,8 milioni, ma gli effetti dell’abbandono di Raisat e della sottrazione di porzioni rilevanti dei programmi free della concessionaria pubblica e del Biscione a quel tempo non si erano ancora manifestati. Ora bisognerà vedere se gli abbonati della pay tv, che già avevano mal digerito l’aumento dell’IVA d’inizio d’anno, saranno disponibili a rinnovare il contratto, visto il cambiamento sostanziale dell’offerta. E, a maggior ragione, occorrerà appurare se coloro che stavano pensando a sottoscrivere l’abbonamento lo faranno o, piuttosto, preferiranno attendere gli sviluppi del concorrente Tivùsat o lo switch-off della tv analogica. L’unica cosa certa è che nella nuova sede milanese di Sky, nel confuso quartiere-cantiere di Santa Giulia dove la tv ha recentemente traslocato non senza problemi (foto), hanno tutti le bocche cucite su quale sia il saldo effettivo tra disdette e nuovi contratti.