Aria di novità (non solo primaverile) per i tre colossi della tlc che, crisi o non crisi, non restano mai con le mani in mano.
La piattaforma di Rupert Murdoch si fa forza grazie ai risultati positivi, il Biscione medita su come reagire alla proposta per Canal+, mentre Telecom Italia Media attende i tempi tecnici per dare il via alla riflessione sul mercato. Nel dettaglio, Sky Italia fronteggia il default di mercato mantenendosi stabile nel primo trimestre dell’anno, in linea con lo stesso periodo del 2013: bene per il fatturato, che si attesta pari a 680 milioni di euro, con un risultato operativo positivo per 50 mln di euro. Anche la base abbonati registra una situazione di equilibrio rispetto al 2013, restando in linea a quota 4,75 milioni (nonostante la leggera perdita di 7-8 mila contratti) e si configura come motivo di orgoglio per i vertici del gruppo. L’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia, si è mostrato soddisfatto su questo fronte, tenendo conto anche dei risultati dell’avversario Mediaset Premium, che resta fermo ad un totale di 1,6 mln di clienti. Per parte sua, il gruppo capitanato dal vice presidente Pier Silvio Berlusconi studia nuove mosse circa il futuro assetto della tv spagnola Canal+, di cui per ora possiede il 22% azionario. Come ricorderanno i più attenti lettori, nella scorsa settimana la spagnola Telefonica (che ha tra le mani lo stesso numero di quote di Mediaset España) aveva avanzato l’offerta di 725 mln di euro per l’acquisto del 56% di Canal+ posseduto da Prisa, valutando l’intera compagnia per 1,3 mld. Le risposte del Biscione, bruciato sul tempo così come gli altri papabili pretendenti (tra cui Canal Plus Francia, Al Jazeera e Liberty Media Corporation), non si sono fatte attendere: secondo Berlusconi jr. l’offerta potrebbe lasciare aperte tutte le possibilità a Mediaset, dalla vendita del proprio 22%, fino all’esercizio di un’opzione che li porterebbe a ottenere il 50% o addirittura la maggioranza societaria dell’emittente spagnola. “Abbiamo le opzioni per fare quello che meglio riterremo, da soli o con altri partner, – ha ribadito il vicepresidente Mediaset – abbiamo sempre parlato con Telefonica con cui ci piacerebbe avere uno sviluppo. Si tratta di una partita a scacchi, le mosse si vedranno man mano”. Novità in vista nei prossimi mesi anche per TIMedia: il presidente Severino Salvemini, a margine del convegno milanese “Finanziare la cultura” tenutosi presso il teatro Franco Parenti, ha confermato che entro giugno avverrà il closing tra le frequenze DTT TIMedia e quelle appartenute al gruppo L’Espresso, per le quali si aprirà poi il progetto di valorizzazione (lo scorso 9 aprile, come evidenziato da questo periodico, Telecom Italia Media e il Gruppo Editoriale L’Espresso avevano sottoscritto i contratti per l’integrazione delle attività di operatore di rete DTT, facenti capo rispettivamente a Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l. (TIMB, con tre mux) e Rete A S.p.A., (con due mux) per la creazione di un operatore indipendente controllato al 70% da TIMedia e al restante 30% dalla società presieduta da Carlo De Benedetti). Intanto, il primo trimestre si è chiuso per Telecom Italia Media con ricavi in calo a 15,5 mln di euro, rispetto ai 18,8 dell’anno precedente e con EBITDA in picchiata a 5,7 mln (-3,1 mln sul primo trimestre 2013). Margini positivi di miglioramento invece per l’indebitamento finanziario netto che è sceso a 255,1 milioni rispetto ai 259,9 di fine 2013. Nonostante i risultati non del tutto soddisfacenti, all’interno della società si respira un’aria di positività e i vertici fanno sapere che “tenuto conto dell’attuale contesto economico e regolatorio in cui Telecom Italia Media si trova a operare, nel 2014 si prevede di mantenere l’attuale livello di occupazione di banda dell’operatore di rete Timb, anche attraverso nuovi clienti, di incrementare l’offerta di servizi aggiuntivi e, operando un attento controllo dei costi, di consentire così una generazione di cassa positiva”. (V.R. per NL)