Sky Go cresce ancora, segna nuovi record e si conferma uno dei servizi più amati dagli abbonati, con oltre 2 milioni di clienti.
Il servizio di streaming di Sky Italia presente sul mercato da soli due anni, sta conquistando grandi favori del pubblico. Questo è probabilmente dovuto alla risoluzione di un fatidico problema: l’utenza rinuncia sempre più spesso ad abbonamenti pay per view poiché, tra lavoro, spostamenti e commissioni, non passa molto tempo all’interno delle mura domestiche. Per questo motivo si stanno moltiplicando i servizi streaming video on demand: negli scorsi mesi Mediaset aveva lanciato Infinity, e entro metà anno – come ricorderanno i nostri lettori – potrebbe sbarcare nel nostro paese il temutissimo colosso americano Netflix (già presente in molti stati europei). Questa formula dunque attira: dal canto suo Sky Go permette di vedere, su dispositivi abilitati (smartphone, tablet e pc), fino a 31 canali selezionati e mette a disposizione una videoteca con più di 2500 titoli on demand tra film e serie tv, oltre a documentari e news 24 ore su 24. Un apprezzamento che ben dimostra come la tv in mobilità sia diventata un vero e proprio fenomeno anche in Italia e quanto gli spettatori siano sempre più abituati a scegliere come e dove vivere il proprio intrattenimento. La radicata diffusione del servizio non può ancora essere individuata da nessuna metrica (nelle rilevazioni audience infatti non sono presenti i dati degli ascolti dei programmi attraverso accessi in mobilità): per sopperire a questa mancanza, il colosso capitanato da Rupert Murdoch d’ora in poi comunicherà con frequenza settimanale i numeri relativi al consumo e alla fruizione della piattaforma. Nello scorso mese di febbraio i clienti della pay tv satellitare che hanno usato Sky Go sono stati 1,1 mln – 370 mila gli utenti durante una domenica di campionato, con picchi di oltre 500 mila accessi -; buoni anche gli ascolti durante la settimana grazie al successo di MasterChef e dell’Europa League. Per ciò che concerne le modalità di visione, il 50% degli accessi è avvenuto da pc o mac, il 43% tramite tablet, mentre solamente al terzo posto con il 7% si piazzano gli smartphone. (V.R. per NL)