Dopo l’incontro con l’Amministratore Delegato di Sky, Tom Mockridge, e il coordinamento unitario dei lavoratori, è rottura tra Sky e i sindacati confederali.
Per questo motivo si è deciso di indire un pacchetto di 12 ore di sciopero, le cui modalità saranno decise nei prossimi giorni. Lo annuncia una nota unitaria di Slc/Cgil, Fistel/Cisl, Uilcom/Uil. “Lo sciopero è ormai necessario a causa delle decisioni dell’azienda in tema di politiche retributive, outsourcing, delocalizzazioni e sedi – proseguono i sindacati – Sky ha confermato la volontà di ampliare la quota di lavoro dato in esterno, minando considerevolmente l’attuale assetto societario e produttivo, non dando certezza alcuna circa il mantenimento delle attuali sedi e relative posizioni di lavoro ed alimentando il dumping tra lavoratori.” “Inoltre il Coordinamento Nazionale respinge totalmente l’impostazione aziendale di assorbire per l’ennesima volta i super minimi ai lavoratori, vanificando così quanto ottenuto dal recente rinnovo del CCNL. Non è possibile condivisibile l’idea di confondere la difesa del potere d’acquisto dei salari con una politica premiante, basata su un sistema meritocratico stabilito unitariamente dall’azienda”. “Le parole d’ordine dello sciopero – conclude la nota – saranno pertanto rispetto del CCNL nazionale, il ripensamento dell’attuale politica su appalti e outsourcing e la dovuta trasparenza circa la conferma delle sedi e sulle prospettive di sviluppo".