Si respira una certa aria di confusione sul mercato dei diritti tv legati allo sport. E se da un lato affiorano pacchetti il cui prezzo continuerà ad aumentare, dall’altro vi sono alcune esclusive che, alla fine dei conti, valgono poco.
O niente. Esempio sintomatico è il cosiddetto pacchetto C per immagini in esclusiva sui pre e post partita di Serie A. Nell’asta per i diritti 2015-2018 la Lega Serie A aveva richiesto, per il pacchetto C, offerte per un minimo di 66 mln di euro a stagione, cifra esorbitante e fuori mercato, tanto che l’asta aveva avuto pochissimo seguito. Mesi dopo era stato Mediaset Premium ad aggiudicarsi quel pacchetto, versando circa 3 mln di euro a stagione (la differenza in cifre è abissale) e soffiandolo a Sky che lo aveva detenuto fino alla stagione 2014-2015. E, a gran sorpresa, pochi giorni addietro i vertici Sky hanno riportato che gli ascolti su Sky nei pre e post partita della stagione 2015-2016 di serie A sono aumentati dell’11% rispetto alla stagione precedente. La perdita dell’esclusiva su quel diritto ha incentivato la resilienza della squadra di Sky Sport, che hanno ottimizzato il lavoro sulla grafica, sui big data, sull’analisi, a cura dei talent scout ex calciatori, della tattica dei match e sui gesti tecnici, ultimando quindi un prodotto ancor più interessante di prima. “La perdita di quei diritti ci ha stimolato, abbiamo trovato più ritmo e capito che prima stavamo sbagliando” dichiara Federico Ferri, vicedirettore di Sky Sport e responsabile eventi calcio “poiché attribuivamo troppa importanza alle interviste a calciatori e dirigenti. E invece le interviste sono interessanti solo se la società mandano davanti alle telecamere i veri protagonisti, e non comprimari insignificanti”. E in effetti la parte in studio diventa assume toni sempre più strategici nei palinsesti di Sky Sport: pesa ormai per il 20% degli ascolti, trattiene fino al 30% del pubblico di una partita di calcio o di basket, e fino al 25% del pubblico delle gare di MotoGp. E analizzando più nel dettaglio i palinsesti, alla prossima stagione sportiva di 2016-2017 di Sky e Fox Sports manca, in buona sostanza, solo la Champions league, la Ligue 1 francese di calcio e, attualmente, la Nba di Basket con cui le trattative sono attualmente in corso. Per il resto non manca praticamente niente. Tutti i campionati di calcio europei più significativi, tutte le partite di Serie A e Serie B italiana, l’Europa League, le qualificazioni ai mondiali in Russia, la Coppa d’Africa, la Formula 1, il MotoGp, basket e tennis. “Fino a qualche anno fa Sky era, in sostanza, calcio e poi una serie di eventi, comprese le Olimpiadi” dichiara Jacques Raynaud, vicepresidente esecutivo di Sky Sport e Sky Media, “ora invece abbiamo tre pilastri, il calcio, i motori e il basket, e qualche evento, tipo gli europei di calcio con cui, quest’anno, abbiamo fatto un’alleanza con la Rai. Vedremo se ci interesserà farla o meno sui campionati del mondo di calcio in Russia nel 2018. Quanto ai diritti tv sulle Olimpiadi dal 2018 in poi, acquisiti da Discovery, secondo me non sarà facile per loro: fuso orario complicato, obbligo di mettere in chiaro almeno 200 ore. Insomma, noi lo abbiamo fatto a Londra 2012, ci è piaciuto, ma poi siamo passati ad altro”. (S.F per NL)