La Commissione europea ha autorizzato Sky Italia a partecipare alla futura gara di assegnazione delle frequenze televisive digitali terrestri a livello nazionale in Italia.
In questo modo, la Commissione solleva Sky Italia da uno degli impegni assunti nel 2003, quando Newscorp ha acquisito la totalita’ di Stream e si e’ fusa con l’operatore di pay TV rivale Telepiu’. Visti i considerevoli cambiamenti intervenuti nel mercato televisivo italiano negli ultimi anni, la Commissione, si legge in un comunicato ritiene "appropriato accettare la richiesta di Sky Italia, limitandone tuttavia le possibilita’ ad una sola frequenza che, se verra’ attribuita a Sky Italia dalle autorita’ italiane, potra’ essere utilizzata solo per trasmettere in chiaro per un periodo di cinque anni". La decisione consentira’ all’impresa di partecipare alla gara per un multiplex e di utilizzarlo per trasmettere programmi televisivi in chiaro (non pay tv) per un periodo di cinque anni. L’impegno avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2011. Il passaggio dall’analogico al digitale terrestre in Italia verra’ completato nel 2012. La procedura di aggiudicazione delle frequenze non ha ancora avuto luogo. Con la costituzione di una nuova emittente televisiva digitale via satellite denominata Sky Italia, il 2 aprile 2003 la Commissione ha autorizzato News Corporation Limited (Newscorp) ad acquisire il controllo di Telepiu’ Spa e di Stream Spa. Poiche’ l’operazione ha creato una posizione molto forte sul mercato delle pay TV (rispetto al mercato delle TV in chiaro che non era interessato dall’operazione), la Commissione ha subordinato l’autorizzazione ad una serie di condizioni rigorose, in base alle quali l’impresa poteva offrire la pay TV soltanto su satellite e non poteva mantenere o acquisire frequenze DTT. Gli impegni complessivi, validi fino al 31 dicembre 2011, erano volti a limitare il potere di mercato di Sky Italia nel settore della pay-TV. La Commissione ha inoltre agevolato l’ingresso sul mercato di nuove imprese garantendo loro l’accesso alle infrastrutture e al contenuto necessari per offrire efficacemente servizi di pay-TV in Italia, a prescindere dalla piattaforma. Nel novembre 2009 Sky Italia ha chiesto alla Commissione di essere sollevata dall’impegno relativo alla piattaforma DTT in modo da poter partecipare alla futura gara per l’aggiudicazione di cinque nuovi multiplex DTT che organizzeranno le autorita’ italiane. Un multiplex o frequenza consente la radiodiffusione di uno o due canali in alta definizione e dai quattro agli otto canali in definizione standard. La Commissione puo’ modificare gli impegni se le circostanze di mercato sono cambiate in maniera significativa e ritiene che questo sia avvenuto nel caso del mercato televisivo italiano. Innanzi tutto, la situazione di mercato e’ cambiata in modo significativo e su base permanente a partire dal 2003. Grazie agli impegni connessi alla decisione del 2003, attraverso la DTT hanno fatto il loro ingresso sul mercato italiano della pay TV operatori alternativi (Mediaset, Telecom Italia/Dahlia), anche se Sky Italia ha mantenuto la propria posizione forte sul satellite. Questi nuovi operatori utilizzano sia le proprie frequenze e infrastrutture di rete che quelle dei loro partner per fornire contenuti (sia in chiaro che a pagamento) sulla piattaforma DTT che copre gia’ una serie di regioni. Inoltre, ove disponibile, la piattaforma DTT sta diventando rapidamente la piattaforma principale per il consumo di televisione digitale in Italia ed e’ probabile che mantenga tale posizione per parecchi anni dopo il cosiddetto switchoff delle trasmissioni analogiche (entro il 2012). Infine, a partire dal settembre 2008, e’ stata creata una nuova piattaforma digitale satellitare (TIVU Sat), realizzata da RAI, RTI di Mediaset e Telecom Italia, ora disponibile per i consumatori italiani. In secondo luogo, per operatori come Sky Italia la prossima gara e’ un’opportunita’ unica – e anche l’ultima per parecchi anni a venire – per entrare nella piattaforma DTT in concorrenza con le emittenti gia’ esistenti. Attualmente lo spettro delle frequenze e’ sostanzialmente detenuto da operatori gia’ presenti sul mercato. Su 21 multiplex riservati per la trasmissione televisiva digitale, 16 sono infatti gia’ attribuiti o ne e’ prevista l’attribuzione; Mediaset, RAI e Telecom Italia hanno nel complesso 11 multiplex. L’indagine di mercato ha tuttavia sollevato riserve sul fatto che il significativo potere di mercato di Sky Italia nel settore della pay TV, in particolare su satellite, verrebbe rafforzato dal suo ingresso nella DTT. Per eliminare tali riserve, Newscorp ha assunto l’impegno in base al quale Sky Italia partecipera’ solo all’attribuzione di uno dei cinque multiplex che verranno assegnati. Un altro dubbio riguardava il possibile passaggio di Sky Italia alla pay TV su tale multiplex non appena scaduto l’impegno assunto nel 2003, ossia dopo il 31 dicembre 2011. Newscorp si e’ tuttavia impegna a far si’ che Sky Italia utilizzi il multiplex acquisito nella prossima gara per diffondere trasmissioni in chiaro per un periodo di cinque anni. (MF Dow Jones)