La formula è sempre la stessa. O meglio, è quella stessa formula che gli “integralisti della televisione via web” vorrebbero vedere applicata al più presto anche nel nostro Paese.
Palinsesti, programmi, film, serie tv e sport passano dal web, raggiungono un media center e appaiono sullo schermo tv. Il passo successivo, quello di competenza di Apple a quanto pare, è quello di gestire il televisore con il proprio iPhone o iPad, come se fosse un tradizionale telecomando. E a quel punto è sufficiente che l’operatore tecnologico (Apple) concluda accordi con un qualunque operatore televisivo (Murdoch, chi altri?) per permettere agli utenti del primo di noleggiare, attraverso iTunes, gli show televisivi del secondo con la formula 99 centesimi di dollaro per 48 ore. Questo è quanto potrebbe accadere entro Natale, stando a quanto pubblicato dall’agenzia Bloomberg. Sul web ci sono una serie di indiscrezioni in merito al lancio di iTv, un set-top box esterno collegabile a qualunque televisore di nuova generazione che consente di visualizzare sulla tv internet, canali televisivi, giornali, videogiochi (esattamente come accade per Netflix) e numerosi servizi integrati. Il tutto con il sistema operativo iOS, il medesimo utilizzato per i gioiellini dell’elettronica iPad e iPhone, che faciliteranno quindi l’interazione tra i dispositivi della mela morsicata (un mondo che insiste, peraltro con indubbio successo, nell’opporsi alla convergenza con altri dispositivi di produttori diversi). Quindi, per l’ennesima volta, sparisce il concetto tradizionale di televisione per lasciare spazio al mondo dei contenuti, visti quando si vuole e dove si vuole. E analogamente a quanto detto ieri per Netflix, l’Italia e il Vecchio Continente in generale si trovano in un naturale ritardo rispetto agli States sull’evoluzione internettiana della tv e l’eventuale lancio di dispositivi simili ad iTv nel nostro paese potrebbe non ottenere il successo sperato, semplicemente perché sarebbero pochi gli operatori pronti a sfruttare tutte le potenzialità di un media center di ultima generazione. Comunque sia, uno degli aspetti più curiosi della questione è il fatto che i rumors sul lancio di questo fantomatico decoder chiamato iTv sono state considerate non realistiche da un portavoce dell’azienda di Cupertino intervistato per il Wall Street Journal. Che Murdoch, proprietario anche del predetto quotidiano, debba ancora riflettere sugli eventuali accordi presi con Jobs? Poco importa: le trattative andrebbero comunque avanti con CBS e Disney, società delle quali Jobs (guarda il caso) è maggiore azionista. (M.M. per NL)