Ma la maggioranza non intende fare passi indietro e ritirare l’emendamento. Questa mattina il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha giudicato ammissibile l’emendamento. L’opposizione ha subito cominciato l’ostruzionismo. Sulla questione e’ intervenuto anche il leader del Pd, Walter Veltroni, che in Transatlantico ha Montecitorio ha precisato: “Penso che sia sbagliato nel merito e nel metodo. “Tutte le cose sbagliate nel merito e nel metodo – aggiunge – hanno l’opposizione che si meritano”. Il sottosegretario con delega alle comunicazioni Paolo Romani, e’ intervenuto in aula per spiegare che il decreto “risponde pienamente ai rilievi dell’Unione Europea e che Rete4 non centra nulla”. “Il decreto legge – ha sottolineato – serve a porre rimedio e ad evitare una procedura di infrazione Ue. Quindi era obbligatorio intervenire con urgenza. “E’ un decreto – ha proseguito Romani – che tecnicamente non si puo’ non condividere, mentre i passaggi di carattere politico mi sembrano anomali rispetto al contenuto dell’emendamento”. Sul punto piu’ contestato, riguardante Rete4, definito dalle opposizioni una norma “salvaRete4”, Romani ha detto che “la gestione degli impianti non va confusa con la concessione o l’autorizzazione a trasmettere: Rete4 non c’entra nulla”. Romani ha anche rilevato come per rispondere alla Ue occorra stabilire un termine per accedere alla compravendita delle frequenze: “Bisogna determinare un calendario di aree digitali da attivare mano a mano, fino alla scadenza del 2012”. Dure critiche vengono anche dall’ex ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni. “Non vorrei che ci fosse un limite invalicabile oltre il quale non valgono tutti i discorsi sul confronto, quel se po’ fa di Berlusconi e che quel limite invalicabile sia segnato dal cartello ‘proprieta privata'”. Anche il leader dell’Idv, Antonio di Pietro, si scaglia contro l’emendamento definendolo ‘criminogeno’ per salvare Rete4. “Ancora una volta – aggiunge – Berlusconi si fa una legge a uso e consumo”. (AGI)