Guelfo Marcucci, pioniere della Radiotelevisione italiana e per sessanta anni riferimento di una dinastia imprenditoriale che è ai vertici della provincia di Lucca con ramificazioni in tutta Italia e nel mondo, non c’è più.
Da tempo malato, si è spento all’età di 87 anni nella sua abitazione presso il centro turistico internazionale de Il Ciocco a Castelvecchio Pascoli di Lucca. A lui si deve il merito, nel corso dei primi anni ’70, di avere intuito il futuro delle Tv private nazionali con l’installazione dei ripetitori in zone appenniniche per diffondere prima i segnali delle emittenti estere o poi quelli dei primi network extraregionali (TVS Express, Elefante Tv, PIN Primarete Indipendente, Videomusic, GBR Canale 2000). La “SIT Società impianti televisivi” (dalla quale sorse come spin-off “Tele Radio Express”) fu il nucleo dell’imprenditore tv (attivo principalmente in quello farmaceutico, con gli emoderivati e con marginali interessi nel settore radiofonico), che poi si sviluppò fino a diventare Tele Ciocco, cellula del network “Elefante CTV” che, con crescenti necessita’ finanziarie ed errori gestionali, nel ’79 finì però presto in amministrazione controllata, per poi essere ceduta, nel 1988, al telefinanziere d’assalto Giorgio Mendella per il progetto Retemia (il marchio Elefante fu invece acquistato dai bresciani di Telemarket). Dall’84 Marcucci, unitamente ai figli (Marialina in primis), si impegnò nella tv Videomusic, esclusivamente orientata alla musica e ai giovani, poi ceduta a Vittorio Cecchi Gori per farne il secondo canale di Telemontecarlo. Entrò con Richard Branson della Virgin nel network londinese satellitare Superchannel (poi rivenduto alla Nbc Usa), misurandosi quindi, anche lì tra i primi, nella diffusione extranazionale. Dppo l’epopea di Elefante-Videomusic, nel corso degli stessi anni continuò a interessarsi di tv, seppur con tono minore, fondando o rilevando diverse realtà locali, ultime Noi Tv e Reteversilia News. I suoi funerali saranno celebrati domani (13 dicembre) alle 15 alla chiesa di Castelvecchio Pascoli. Per espressa volontà sua e della famiglia è stato richiesto che eventuali partecipazioni floreali siano trasformate in donazioni alla Misericordia di Castelvecchio, alla Fondazione Giovanni Pascoli, di cui Guelfo era presidente onorario, al Gruppo Volontari della Solidarietà di Barga. (R.R. per NL)