Al contrario di quanto scrive Plazzotta su ItaliaOggi, Michele Santoro e la sua Zerostudio’s sono vicini ad un accordo con Publishare, la concessionaria controllata fifty-fity da Sandro Parenzo ed Enzo Campione per la raccolta pubblicitaria di Comizi d’Amore, la nuova trasmissione informativa dell’anchorman salernitano che si accinge ad aprire i battenti su una multipiattaforma dai contorni ancora poco chiari.
Secondo il giornalista ed esperto televisivo, infatti, il progetto-Santoro sarebbe ancora in alto mare, in bilico tra la necessità di imbarcare quanti più attori (e finanziatori) possibile e le divergenze di vedute tra il paladino della democratizzazione televisiva e gli editori che badano ai profitti più che agli ideali. La realtà, invece, è che l’ex volto Rai si sta confrontando sull’arduo terreno della produzione e lui, che è un produttore sì, ma di contenuti e non di programmi, ce la sta mettendo tutta ma ancora molti nodi devono essere sciolti. E manca meno di un mese all’esordio. Uno degli aspetti fondamentali, senza i quali non si va in onda, è la raccolta pubblicitaria, fiore all’occhiello di Annozero che, come riporta proprio l’articolo di Plazzotta di pochi giorni fa, garantiva alla Rai qualcosa come 5-6 milioni annui di utile. Senza una concessionaria pubblicitaria che raccolga inserzioni è difficile campare, ma tutto lascia presagire un lieto fine per il matrimonio Publishare-Zerostudio’s, che secondo indiscrezioni dovrebbe consumarsi questa settimana. Questo nonostante alcuni intoppi. Primo tra tutti l’accordo tra Telenorba e Sky Pubblicità, che prende il posto di Publishare nella raccolta per il colosso locale pugliese, che sarà uno degli apripista per la banda Santoro, sia in digitale che in analogico (la Puglia non ha ancora effettuato lo switch-off). Il conduttore, che pure aveva strizzato l’occhio agli uomini di Murdoch – che l’anno scorso gli fornirono un aiuto fondamentale per il lancio del suo progetto multipiattaforma, Rai per una Notte – sembra, quindi trovarsi un po’ tra l’incudine e il martello, con due dei pezzi pregiati del suo mosaico glocale – : Telenorba che (come detto) si fa vendere da Sky Pubblicità e Sandro Parenzo e la sua Mediapason, che controlla il 50% di Publishare – che stanno finendo in contrasto tra loro. Dura vita quella dell’editore, caro Santoro. Ma, chiuso il discorso della raccolta, resterà semplicemente di fare il conto delle piattaforme che manderanno in onda Comizi d’Amore, che diventerà il primo esperimento su vasta scala – dopo quello di Funari a metà anni Novanta, ma su scala decisamente minore – inter-piattaforma, in barba al duopolio Rai-Mediaset. Su questo aspetto c’è ancora poca chiarezza. Un altro neo. L’accordo con Publishare – le cui sono già note: 250 mila euro a puntata – si farà sulla base di cinque appuntamenti pilota, da fine ottobre a metà dicembre, e non sul pacchetto di venticinque, come avrebbe voluto Santoro. Se il programma confermerà il potenziale di ascoltatori che ha dimostrato di avere negli ultimi anni, allora il gioco è fatto. (G.M. per NL)