Dopo aver esaminato le (pesanti) criticità delle rilevazioni dell’ascolto radiofonico evidenziate da Agcom a seguito dell’indagine conoscitiva svolta sui sistemi di rilevazione degli indici di ascolto sui mezzi di comunicazione di massa, affrontiamo la situazione di quello televisivo.
Dato atto che il sistema di rilevazione sviluppato da Auditel nel corso degli anni “sembra aver risolto le criticità evidenziate dall’Autorità nel corso della propria attività di analisi e vigilanza sui mercati della rilevazione degli ascolti”, Agcom punta l’attenzione sul fatto che, in particolare, con le modifiche apportate alla propria attività, l’organo rilevatore ha affrontato [1] le problematiche evidenziate dall’Agcom in termini di:
1) governance, tramite l’apertura della propria compagine a tutte le componenti del mercato con il recente ingresso nel CdA di membri di broadcaster [2] e il conseguente innalzamento della numerosità della componente “mercato” al fine di garantire l’equilibrio tra le parti;
2) ricerca di base e costituzione del panel, tenendo conto dell’esistenza di una percentuale di famiglie italiane non in possesso di televisore nella propria abitazione e di una percentuale di famiglie con almeno un componente straniero;
3) rappresentatività del panel, triplicato in numerosità con il progetto superpanel, mirato a garantire una maggiore precisione della rilevazione, in particolare per le cosiddette “piccole audience”;
4) dispositivi di rilevazione, adottando l’ultima generazione di meter disponibile sul mercato.
Fermo restando quanto detto, tenuto conto della circostanza che non sono ad oggi ancora disponibili i dati ottenuti dalla rilevazione tramite superpanel e che quindi l’Autorità non ha finora potuto valutare l’efficacia della rilevazione degli ascolti messa in atto da Auditel con il nuovo progetto, il Regolatore ritiene comunque necessario intensificare l’attività di vigilanza sulle attività di rilevazione degli ascolti televisivi, prevedendo un monitoraggio continuativo. Obiettivo di tale monitoraggio sarà l’analisi e l’approfondimento della metodologia adottata per la costituzione e gestione del superpanel e la valutazione dell’impatto della nuova attività di rilevazione sull’efficacia, robustezza e attendibilità dei dati rilevati.
Tale attività di analisi e monitoraggio è mirata in particolare a valutare l’efficacia della rilevazione a seguito dell’utilizzo di dispositivi set meter – e non people meter – per i due terzi del campione costituente il superpanel e della conseguente necessità di implementare un algoritmo per la stima dell’ascolto individuale a partire dalla rilevazione dell’ascolto familiare.
Nello specifico, l’Autorità dovrà quindi analizzare in dettaglio l’algoritmo utilizzato al fine di verificare l’attendibilità della stima effettuata e garantire la trasparenza delle informazioni fornite. In merito, alcuni soggetti partecipanti all’indagine hanno evidenziato che l’utilizzo dell’algoritmo adottato da Auditel potrebbe comportare un appiattimento del campione sui comportamenti di consumo più comuni, trascurando di rappresentare alcuni profili specifici.
Con tale attività continuativa di vigilanza Agcom intende cogliere l’occasione di monitorare l’eventuale estensione, prospettata da Auditel, dell’attività di rilevazione degli ascolti ai contenuti fruiti tramite dispositivi diversi dal tradizionale televisore. Essendo tale attività ancora allo stadio embrionale, si ritiene infatti opportuno seguirne l’evoluzione sin dalle prime fasi [3].
In tema di governance della società di rilevazione degli ascolti televisivi, Agcom evidenzia come nell’ambito dell’indagine condotta alcuni soggetti abbiano rilevato l’assenza nella compagine societaria di Auditel delle televisioni operanti a livello locale. In merito, tali soggetti hanno sottolineato l’importanza di garantire la partecipazione delle televisioni locali, attraverso le associazioni nazionali maggiormente rappresentative, alla compagine societaria e al Consiglio di Amministrazione di Auditel, analogamente a quanto già avvenuto nel settore radiofonico a seguito anche delle raccomandazioni emanate dall’Autorità circa l’allargamento del capitale sociale alle componenti del settore della radiofonia non rappresentate. A tal proposito, l’Autorità ha richiamato la circostanza di essersi già espressa in tema di criteri di accesso alla compagine societaria di Auditel. In particolare, l’Autorità ha disposto quanto segue: “[….] al fine di assicurare l’effettivo accesso alla compagine societaria dei soggetti rappresentativi del mercato televisivo, la società Auditel attua condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie” e “l’acquisizione delle quote di partecipazione avviene in conformità con il conseguimento e le finalità dell’oggetto sociale di Auditel, accogliendo, per quanto possibile, le ragionevoli richieste di accesso dei soggetti dotati di effettiva rappresentatività della propria categoria di appartenenza”. In quest’ottica vale sottolineare come la compagine societaria di Auditel e la sua stessa governance siano mutate negli anni più recenti nell’intento di garantirne una più ampia rappresentatività. In particolare, è stato modificato lo Statuto estendendo il numero degli amministratori al fine di assicurare la presenza agli editori più rappresentativi per share. Quanto all’emittenza locale, essa allo stato ha una sua rappresentanza, ancorché non diretta, in CdA, attraverso Confindustria Radio Tv [4]. (E.G. per NL)
[1] o è in procinto di affrontare;
[2] Sky e Discovery;
[3] L’Autorità ha altresì sollecitato Auditel ad inviargli una relazione, a cadenza semestrale, che illustri nel dettaglio lo stato di avanzamento del progetto superpanel, inclusi eventuali sviluppi futuri, e di estensione delle indagini di rilevazione ai contenuti televisivi fruiti da altri schermi;
[4] inoltre, le tv locali sono direttamente rappresentate nel Comitato Tecnico, organo che, come reso evidente dall’indagine, svolge un ruolo significativo all’interno della società;