Il 15 aprile 2009 si è tenuta, presso la sede romana del Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento delle comunicazioni, una nuova riunione per esaminare le problematiche inerenti la ricanalizzazione della banda III VHF per l’adeguamento alla canalizzazione europea (che consentirà, tra l’altro, la disponibilità del famoso canale VHF 8 per allocare la prevista Europa 7). L’incontro, al quale hanno partecipato i componenti della task force nominata all’uopo tra funzionari della P.A., operatori televisivi, relative rappresentanze e portavoci dell’utenza, ha esaminato, tra le altre cose, la concreta possibilità di un breve slittamento dell’avvio del processo di ricanalizzazione per oggettivi problemi legati all’acquisizione dei nuovi apparati ed alla loro installazione. La data di inizio delle operazioni di adeguamento sarà comunque comunicata con il master plan definitivo, secondo il programma stabilito, che prevede in sequenza: l’area 6 (Basilicata), l’area 5 (Umbria), l’area 4 (Toscana, Liguria), l’area 3 (Marche, Molise; si è comprensibilmente deciso di rinviare le operazioni in Abruzzo...), l’area 2 (Puglia, Calabria, Sicilia) e l’area 1 (Pianura Padana), con una durata stimata per la ricanalizzazione di ogni area di una settimana. Il delicato processo presenta elementi critici di cui occorrerà tener conto nel processo di risintonizzazione, quali: le antenne, gli elementi di filtraggio e di amplificazione e, ovviamente, i televisori. Altro fattore di elevata criticità è costituito dalla comunicazione all’utenza, attività essenziale per limitare i disagi che potrebbero compromettere gli interessi coincidenti degli operatori e dei telespettatori ad una corretta e continuativa ricezione dei programmi in una fase così delicata. Il gruppo di lavoro ha, a riguardo, suggerito un’efficace strategia informativa basata sull’invio di lettere agli utenti, agli amministratori di condominio, agli installatori, alle amministrazioni pubbliche presenti nelle aree interessate ed alle emittenti coinvolte. Azioni, queste, che potrebbero essere integrate dalla predisposizione di una sezione dedicata all’evento sui siti di RAI e del Ministero, nonché dall’apposizione di manifesti presso i Comuni interessati dal processo di adeguamento. La campagna d’informazione potrebbe svilupparsi, risorse economiche permettendo, attraverso testate della carta stampata locali e per mezzo di una comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, coadiuvata dall’attivazione di un call center (già sperimentato con successo in Sardegna in occasione dello switch-off). Sul piano tecnico, si è pensato alla diffusione, attraverso RAI 3, di una rubrica regionale, nonché, ove possibile, all’emissione di messaggi informativi attraverso sottotitoli veicolati dagli impianti interessati. Rimane ora da definire la questione, niente affatto secondaria, del reperimento dei fondi per le attività comunicative ipotizzate.