Dalla scorsa domenica notte (6 aprile 2019) centinaia di impianti trasmittenti DTT in tutta Italia sono andati in tilt (disattivandosi o andando fuori sync) a causa di un reload satellitare del sistema di posizionamento globale (Global Positioning System), che avviene ogni 20 anni, che ha bloccato il funzionamento di sincronizzatori GPS necessari al funzionamento dei diffusori della tv digitale terrestre.
L’ultimo reload del sistema di Global Positioning System, nel 1999, aveva determinato un disservizio a molte apparecchiature, ma non a quelle tv in quanto il DTT non era ancora entrato in funzione.
Il grave inconveniente che ha condotto a black out televisivi ha colpito i network provider Mediaset, Rai e Persidera, specialmente negli impianti minori che non erano stati preventivamente aggiornati all’evento. Naturalmente anche molte imprese di operatori locali sono state interessate dal fenomeno.
In passato altre avarie erano avvenute a causa di tempeste solari che avevano investito limitate località mondiali; ma in questo caso il default è espressamente riconducibile ad un reload preannunciato, con effetti assimilabili a quelli del noto “millennium bug”. L’aggiornamento era infatti prevedibile ed era nota con esattezza la data in cui sarebbe accaduto (il 6 aprile alle 24.00), nonché che avrebbe interessato tutti quegli apparati GPS che non erano stati aggiornati o adeguati in vista del reload.
La ripresa completa del funzionamento delle reti diffusive DTT avverrà previa sostituzione degli apparati obsoleti o attraverso un aggiornamento del software, sempre che ciò sia consentito.
Intanto molti impianti DTT, nell’emergenza, sono stati riaccesi in forma non sincronizzata (SFN) e quindi si hanno vasti territori con servizi pessimo o nullo a causa di mutue interferenze.
Un evento, quello accaduto, che dovrebbe far riflettere sulla eccessiva affidabilità assegnata a servizi accessori quale il GPS, nati con scopi ben diversi da quelli cui sono stati in questo caso riservati. (E.G. per NL)