Tv. Relazione Auditel 2024 al Parlamento conferma: mondo audio/video polverizzato con 120 mln di schermi, di cui 97 connessi, per 380 canali

Auditel 2024

Relazione Auditel 2024: 120 mln di schermi in Italia (2 per abitante), 97 mln dei quali connessi, 380 canali rilevati, 27 piattaforme OTT che hanno trasformato l’ascolto da familiare ad individuale e da lineare a promiscuo (live + on demand). Una polverizzazione del panorama di cui si deve prendere atto attraverso analisi di total audience evolute al cospetto di regole condivise anche dai giganti dello streaming, del web e della I.A.

La radio polverizzata

Il nostro articolo di ieri sulla polverizzazione dell’ascolto radiofonico, a seguito del progressivo consolidamento dell’ascolto digitale via etere (DAB+) e su piattaforme OTT, ha generato un grande dibattito sui social ottenendo un numero di visualizzazioni decisamente superiore alla media.

La relazione Auditel 2024

Ma ha anche trovato, indirettamente, una conferma nella relazione annuale al Parlamento di Auditel 2024  “70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale”, che il Presidente della società Andrea Imperiali, ha presentato martedì scorso alla Camera dei Deputati.

40 mln di tv rottamati, 120 mln di schermi, 97 dei quali connessi

Nella relazione Auditel 2024, Imperiali ha sottolineato come siano stati rottamati 40 milioni di apparecchi con tubo catodico che hanno lasciato il posto in Italia a 120 milioni di schermi digitali, di cui oltre 97 milioni connessi.

Contenuti on demand frammentati e su 27 piattaforme

La moltiplicazione dei device ha anche caratterizzato una mutazione delle modalità di fruizione, progressivamente spostatasi dal lineare all‘on demand con contenuti prevalentemente frammentati distribuiti su 27 piattaforme.

Dal focolare domestico all’ascolto individuale

Allo stesso tempo, la visione dei contenuti condivisa del cd. “focolare domestico” ha lasciato spazio a quella individuale, personalizzata, mobile.

La Total Audience

Ovvio che un panorama così mutato abbia inciso anche sul monitoraggio dell’audience, evoluto nella cd. Total Audience, che nella stagione televisiva 2022-2023 ha visto i broadcaster italiani crescere, seppur moderatamente (+1,4% rispetto alla stagione precedente), raggiungendo giornalmente oltre il 90% dei telespettatori e l’82,3% del totale del tempo dedicato alla visione TV, anche grazie all’ascolto incrementale generato dagli schermi digitali.

Ascolto incrementale

E, infatti, proprio l’ascolto incrementale è in crescita del 20,3% per le visualizzazioni e del 25,1% in termini di tempo speso.

Moltiplicazione dell’offerta

Ma è sul numero di canali e quindi sulla moltiplicazione dell’offerta che si è concentrata in gran parte la relazione Auditel 2024 di Imperiali.

Da 7 a 380 canali in 40 anni…

Dalla liberalizzazione delle trasmissioni via etere della sentenza 202/1976 della  Corte Costituzionale, passando allo switch off analogico/digitale degli anni 2000, si è passati da 7 emittenti pubbliche e private agli attuali 380 canali TV oggi rilevati da Auditel. 

… solo dei canali rilevati

E si tratta, ovviamente, di un’offerta limitata ai canali rilevati da Auditel. Tra locali e nazionali, l’offerta è ormai nell’ordine di oltre 600 canali.

Giganti fuori dalle regole

“La moltiplicazione dell’offerta da parte di soggetti che non rispettano i principi di trasparenza e responsabilità, lo squilibrio tra la dimensione globale dei giganti statunitensi e quella locale degli operatori europei e il rischio di un ulteriore consolidamento delle posizioni oligopolistiche dominanti sono fattori che minacciano seriamente non solo l’assetto economico e concorrenziale del mercato dei servizi audiovisivi, ma anche la libertà, la qualità e il pluralismo dell’informazione”, ha precisato a riguardo della relazione Auditel 2024 il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Il ruolo della televisione nella dieta mediatica attuale

“La Relazione annuale Auditel 2024 arriva in un anniversario importante sia per Auditel stessa che per la televisione. Ogni ambito dell’economia e della società è stato fortemente impattato, se non stravolto, dall’evoluzione tecnologica. Il mondo della televisione non è rimasto estraneo a questo processo che ha cambiato l’oggetto insieme alla parola. In questa esplosione dell’offerta il broadcasting continua a ricoprire un ruolo fondamentale”, è invece il pensiero della vicepresidente della Camera dei deputati, Anna Ascani,

Regole condivise

“I dati Auditel ci dicono che la televisione mantiene l’audience e una grande eterogeneità di pubblico. L’ingresso di nuovi attori con contenuti e nuove modalità di fruizione può essere utile se segue regole condivise e di questo l’Europa si sta occupando. In questo senso, Auditel è stata pioniera sull’adozione e sul perseguire un corretto modello di governance”, ha ribadito la Ascani.

Game players

La parte più strategica all’interno della Relazione Auditel è il tema della creazione di un campo di gioco comune che abbia regole certe e sicure per tutti, sia a livello nazionale che per stranieri. Siamo di nuovo in presenza di una rivoluzione del sistema dei media che ovviamente fa riferimento alle potenzialità dell’intelligenza artificiale”, ha commentato invece Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria.

Innovazione

Secondo Barachini “il recente passato può insegnarci molto, perché abbiamo faticosamente capito che la distribuzione di un contenuto può superare l’importanza di produrlo. Infatti, nel nostro fragilissimo mondo dell’informazione sta avvenendo l’abbassamento della qualità del contenuto perché al centro del processo non ci sono più la creazione e la creatività in ambito giornalistico, ma la distribuzione.

Regole

Ogni innovazione deve essere accompagnata da un sistema di regole che non deve frenare il suo sviluppo, ma è proprio la norma che può consentire una crescita basata sulla capacità dell’uomo di produrre benessere”.

Lasorella (Agcom): esperienza Auditel si estenda a web e radio

Secondo Giacomo Lasorella, presidente Agcom,  “La Relazione Auditel 2024 conferma ancora una volta l’importanza del lavoro di Auditel, che svolge da 40 anni, in un settore che è in costante mutamento. Auditel ha dato riprova della propria capacità di expertise originaria.

Audiradio come Auditel

E proprio Lasorella ha ribadito la necessità che l’esperienza di Auditel sia sfruttata dal nuovo JIC (Joint Industry Committee) Audiradio, che sarà costituito dal Tavolo Editori Radio, l’attuale MOC (Media Owner Committee) che cura la rilevazione sull’ascolto radiofonico TER e dalle rappresentanze dei pubblicitari (UPA) e dei centri media (UNA) entro la fine di aprile 2024.

Ecosistema digitale aperto

“Agcom non può che convenire con questa analisi e ne ha costantemente incoraggiato l’approccio e l’organizzazione, impegnandosi a estendere questi aspetti sulle radio e sul web. Agcom continuerà a profondere ogni sforzo necessario per una sempre più attenta tutela dei diritti con l’aiuto di quanti hanno a cuore un ecosistema digitale aperto, trasparente e sicuro”, ha spiegato il presidente Agcom (E.G. per NL)

 

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