Riceviamo e pubblichiamo da Libersind.it
Il previsto tentativo di conciliazione e di raffreddamento esperito nei scorsi giorni ha avuto esito negativo.
L’Organizzazione Sindacale effettuerà assemblee in ogni Sede per discutere con tutti i colleghi le ragioni di questa grave decisione.
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Molte ed importanti sono le motivazioni a sostegno dell’iniziativa di lotta programmata. Le esponiamo sinteticamente:
1) La RAI, utilizzando Buongiorno Regione e l’informazione regionale notturna, tenta di introdurre pesanti, unilaterali e penalizzanti modifiche sia all’attuale modello produttivo (riducendo fortemente il numero dei lavoratori impegnati) sia ai contenuti delle diverse figure professionali sfuggendo ad ogni confronto e discussione.
2) Sempre la RAI sta tentando di innovare in profondità (in modo chiaramente negativo) la materia legata agli orari di lavoro con il dichiarato scopo di evitare il pagamento di maggiorazioni, rimborsi e quanto altro legato agli orari di inizio e fine dei turni di lavoro ed incidendo pesantemente sulle buste paga dei lavoratori. Anche in tal caso la RAI intende operare in modo unilaterale.
3) La ritardata partenza di Buongiorno Regione per le Sedi Regionali senza Centro (da Bolzano a Palermo) prevista, forse, per gennaio 2009 svela le vere intenzioni della RAI nei riguardi delle Sedi: quelle cioè di andare al superamento dell’articolazione regionale dell’Azienda e concentrare i suoi interessi in alcuni maxi raggruppamenti regionali con tanti saluti ad uno dei pilastri che sostengono il servizio pubblico.
4)La stipula dell’accordo-quadro richiesto insistentemente dal Sindacato con il quale legare strettamente le problematiche dei Centri di produzione e delle Sedi regionali, differendo soltanto le date di partenza della nuova programmazione, è stato rifiutato dalla RAI perché avrebbe impegnato la Azienda ad attuare l’iniziativa in tutte le regioni fin da ora.
5)La numericamente pesante limitazione delle figure professionali introdotta dalla RAI (assenza di programmisti-registi e/o di aiuto-registi-assistenti alla regia, di assistenti di studio, di personale di studio, di grafici, di tecnici della produzione, di tecnici di registrazione e di manutenzione, di operatori di ripresa, di coordinatori tecnici, di impiegati, …) sta a significare una assenza di interesse dell’Azienda per la qualità del programma e, come più volte detto, svela l’intenzione di ridurre complessivamente gli organici mettendo a rischio le concordate assunzioni.
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Le dichiarazioni del Direttore Generale sullo stato di profonda crisi economico-finanziaria della RAI rilasciate ai confederali ed all’Ugl (sindacati molto comprensivi !!) preparano il terreno ad un finto rinnovo del contratto e ad un pesante ridimensionamento delle retribuzioni dei dipendenti mediante tagli su promozioni, aumenti di merito, gratifiche, straordinari, maggiorazioni, …
Ci saremmo aspettati ben altro se la crisi fosse profonda come dichiarato: lotta senza quartiere agli sperperi, deciso rientro di appalti piccoli e grandi che depauperano la produzione, interventi pubblici dei vertici aziendali contro le iniziative di Berlusconi per dirottare la pubblicità verso le reti di proprietà e contemporaneamente inibire alla RAI il previsto aumento del canone, ecc. ecc.
Nulla di tutto ciò
La situazione sul versante sindacale è quanto di più sconfortante poteva supporsi.
In Rai, tranne lo Snater ed il Libersind, non esiste più opposizione sindacale comprendendo in questo giudizio le RSU, peraltro ampiamente scadute, che dopo qualche tentativo di alzare la voce sono rientrate nei ranghi del potere sindacale.
L’Azienda tenta di fare da sola e contro i propri lavoratori.
Lo Snater si oppone e si opporrà duramente contro il tentativo aziendale di far pagare ai lavoratori il prezzo per uscire dalla crisi.