Marcello Foa alla fine venerdì ha scelto di dimettersi da presidente di RaiCom senza ingaggiare un braccio di ferro con la Commissione di Vigilanza, che avrebbe avuto effetti pesanti per l’azienda e per la situazione politica in generale.
In Vigilanza circa due settimane fa i Cinquestelle gli avevano votato contro, unendosi alle opposizioni, e la questione era diventata molto seria non solo per gli equilibri di Governo ma per la stessa posizione dell’AD Salini, che era stavolta nella posizione più scomoda.
Infatti aveva condiviso in pieno il ‘doppio ruolo’ di Foa (presidente della Rai e della controllata RaiCom) ma sarebbe stato complicatissimo per lui sostenere posizioni contrarie a quelle dei Cinquestelle (che l’hanno ‘indicato’ per la Rai) e della stessa Commissione di Vigilanza. Alla fine sembra che avrebbe votato contro Foa, se in Cda si fosse arrivati al voto sul tema, con esito probabilmente negativo per il presidente vicino alla Lega, ma non ce n’è stato bisogno. Quel voto infatti non c’è stato.
Foa ha difatti scelto la strada delle dimissioni ‘spontanee’ (si dice dopo molta incertezza), levando a tutti le castagne dal fuoco, anche se ha ‘tenuto il punto’ e ha ottenuto le contestuali dimissioni di altri Consiglieri dal ‘doppio incarico’. Si tratta dei Consiglieri Rai Beatrice Coletti (area Cinquestelle) e Giampaolo Rossi (area Fratelli d’Italia), che si sono dimessi dal Cda di Rai Pubblicità, e dell’altro Consigliere Rai Igor De Biasio (area Lega), che si è dimesso dal Cda della stessa RaiCom.
Detto che per De Biasio potrebbe sorgere un altro problema, per via della sua probabile imminente presenza nel Cda di Arexpo di Milano, vediamo cosa è successo di preciso nel Cda Rai di venerdì 5 luglio.
In apertura, Foa, Coletti, De Biasio e Rossi hanno annunciato le dimissioni dai rispettivi ‘secondi incarichi’, in segno di “rispetto per le istituzioni parlamentari” (ma la Vigilanza aveva votato contro il solo Foa), pur ribadendo la regolarità delle cariche assunte e dei metodi di nomina.
Foa, in specifico, ha reso nota una sua puntigliosa lettera all’AD Salini, al Cda e al Collegio Sindacale.
Il manager scrive: “Il Cda della Rai mi ha designato alla Presidenza di RaiCom su proposta dell’AD. Avendo consultato preventivamente l’azionista Ministero dell’Economia e delle Finanze e preso atto della sua condivisione, l’Assemblea di RaiCom mi ha nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione della stessa. Ho accettato la nomina con spirito di servizio, nella consapevolezza della piena legittimità e correttezza dell’iter societario e autorizzativo seguito, e rinunciando al compenso deliberato dall’Assemblea RaiCom, in assenza di una specifica policy in materia da parte della capogruppo Rai spa. Come noto RaiCom è una società controllata al 100% da RAI spa (che ne esercita ‘direzione e coordinamento’…). Evidenzio che il Consiglio di RaiCom ha attribuito al solo Amministratore Delegato tutti i poteri gestionali/operativi non riservati statutariamente al Consiglio stesso.
Pertanto a norma di legge e di statuto non sussiste alcuna situazione di reale o potenziale incoerenza, o personale conflitto, rispetto alla carica da me ricoperta in Rai spa, rispondendo viceversa, come evidenziato in più occasioni dall’Amministratore Delegato, alla fisiologica esigenza di una Capogruppo di rafforzare il presidio diretto sulla società controllata, specie alla vigilia di un nuovo e sfidante piano industriale. In sintesi l’incarico è stato accettato nell’assoluta legalità, in piena coerenza statutaria e ragionata esigenza organizzativa e di controllo di Gruppo. Cionondimeno iniziative politiche hanno dato luogo il 19 giugno a una risoluzione della Commissione Parlamentare di Vigilanza che invita il Consiglio di Amministrazione della Rai a riconsiderare la designazione e la mia conseguente nomina. Per il rispetto delle Istituzioni che intendo continui a caratterizzare il mio essere e il mio agire, anche come Presidente della Rai, prescindendo dalle pur rilevanti considerazioni legali di dissenso, scelgo di rinunciare all’incarico in RaiCom”.
Le stesse valutazioni sono state condivise dai Consiglieri Rai nominati anche nei Cda di RaiCom e Rai Pubblicità, a loro volta dimissionari, in un’altra lettera. “Enunciamo oggi tale decisione – hanno scritto Coletti, De Biasio e Rossi – per autonoma e convinta volontà di affiancare la decisione già assunta dal Presidente”.
Ma perché Foa ci teneva tanto a quell’incarico, senza stipendio e con pochi poteri (a suo dire)? Non solo perché bisognava fare fronte ai Cinquestelle e occupare il maggior numero di posizioni possibili ma forse anche perché proprio da RaiCom dovrebbe essere gestito (salvo novità) il canale Rai in inglese che è previsto dal contratto di servizio. Insomma, si tratta dell’immagine internazionale della Rai e non è poi cosa di poco conto.
Tutto risolto, dunque? Si tratta solo di una tregua, probabilmente, perché i due partiti di Governo hanno posizioni diverse anche in tema di Rai. I Cinquestelle si sentono in specifico ‘isolati’ di fronte a un’arrembante Lega, che sta approfittando in pieno delle posizioni conquistate a Rai1 e al Tg2 e si devono accontentare di un Tg1 che la stessa Lega ha comunque messo nel mirino e delle idee, sempre meno felici, di un Freccero che sta comunque facendo galleggiare discretamente Rai2. Rai3 (soprattutto) e Tg3 restano, più o meno, in ‘area opposizione’ e neppure Salvini per adesso è riuscito a cambiarne l’identità.
L’altro tema che sta per venire pienamente alla ribalta è quello dei palinsesti autunnali, che sono stati discussi e approvati in Cda e che la prossima settimana saranno presentati a Milano. Rai1 non avrà più Fazio la domenica ma non avrà neanche la partita di Champions in chiaro, passata di nuovo a Mediaset dopo un finora infruttuso tentativo di contrasto legale a Sky da parte della Rai. I rapporti con la pay-tv di Comcast non sono buoni, mentre fra Mediaset (che avrebbe garantito che non cripterà la partita di Champions sul satellite) e Sky sono adesso abbracci e sorrisi.
Insomma, Rai1 ha due caselle scoperte e pare ricorrerà a tanta fiction e anche ai film, senza le ‘varianti’ di altre stagioni.
Ci sono poi le prossime nomine e scelte e la Lega pare intanto già certa che Poletti resterà anche in autunno a ‘Unomattina’ e che ci saranno anche Monica Setta e Lorella Cuccarini. Si parla molto di un avvicendamento a Rai News 24 ma per ora nulla di fatto, così come per i vicedirettori di Rai1, da mesi in attesa di nomina. Infine, la ‘mitica’ Giovanna Botteri lascerà New York per Pechino. (M.R. per NL)