Nessuna inchiesta, istruttoria o convocazione sul caso della trasmissione Annozero. L’intervento del Ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola si riduce ad un semplice invito rivolto ai vertici Rai per un colloquio cordiale, come quello di una persona che invita un conoscente "a prendere un caffè".
Lo afferma il Codacons, dopo l’udienza di ieri al Tar del Lazio fissata a seguito del ricorso dell’associazione sulla querelle Scajola-Annozero. Si legge infatti nella lettera inviata dal Ministro al Presidente Rai, Paolo Garimberti, e al D.G. Mauro Masi: "desidero incontrare lei presso il mio studio al Ministero dello sviluppo economico giovedì 8 ottobre alle ore 17.00 per un colloquio sulle note polemiche in merito alle recenti trasmissioni, sull’osservanza degli obblighi derivanti dell’attuale Contratto di servizio, anche in riferimento al suo prossimo rinnovo". Nella memoria del Ministro Scajola convocato ieri mattina davanti al Tar del Lazio si legge addirittura: "le notizie a cui la controparte si riferisce attengono in realtà ad un semplice atto interno, del tutto privo di rilievo provvedimentale, con cui il Ministro ha richiesto un colloquio con il Presidente e con il Direttore della Rai al fine di discutere sulle note polemiche insorte in merito a recenti (e non meglio specificate) trasmissioni radio-televisive, in relazione agli obblighi derivanti dall’attuale contratto di servizio ed al suo prossimo rinnovo". Al Codacons non è rimasto quindi davanti al Tar che prendere atto della ritirata del Ministro, e rinunciare alla richiesta di sospensiva di un atto che rappresenta un semplice e generico invito ad un incontro cordiale, senza alcun riferimento esplicito e motivato alla trasmissione Annozero. Sul blog www.carlorienzi.it è possibile leggere le lettere di invito del Ministro dello sviluppo economico ai vertici Rai. "Viene da chiedersi come mai Scajola, dopo la puntata di Annozero, abbia sollevato un vespaio (e non ci riferiamo a Vespa!) di questo tenore per un invito a prendere un caffè. Forse se non avesse lanciato strali e fulmini si sarebbe evitata anche una manifestazione per la libertà di informazione! Evidentemente – conclude il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – il Ministro persegue obiettivi che non comprendiamo".