Come si è già avuto modo di leggere su queste pagine, nel 2018 la concessionaria captive Viacom International Media Networks Pubblicità & Brand Solution ha realizzato un’importante raccolta, in crescita del 36% rispetto all’esercizio dell’anno precedente, chiuso anch’esso in positivo a 51,16 milioni di euro.
Nello specifico, la concessionaria del gruppo televisivo Viacom Italia si occupa della pubblicità di canali destinati sia al pubblico adulto (Paramount Channel, Spike, CineSony e Deejay tv) che a quello più giovane (Super!, Pop e Nickelodeon), che valgono, rispettivamente, il 75% e il 25% del fatturato.
La concessionaria ha deciso negli ultimi giorni di dare una svolta alle politiche commerciali per i programmi di target più adulto, tagliando i prezzi di listino delle pubblicità dell’85%.
Come riportato dal quotidiano Italia Oggi, Paolo Romano, direttore generale di Viacom Pubblicità & Brand Solution, ha deciso di rendere trasparenti i prezzi effettivi agli investitori pubblicitari. L’intento è quello di abbattere la consuetudine – solo italiana – di esporre importi maggiorati sul tariffario, per poi applicare su questi sconti massici, che comportano uno scorporo del costo fino al 99%.
Questa scelta si pone anche l’obiettivo di andare a ridurre inutili lungaggini legate alla contrattazione del prezzo. Romano afferma testualmente: “Bisogna ritornare alla vera currency del mercato, ovvero il costo Gpr [Gross Rating Point, ndr], il costo contatto, senza banalizzare le trattative, nelle quali si chiedevano gli sconti un po’ così, a prescindere, non considerando la qualità del target o la performance degli ascolti”. In altre parole, il Ceo del gruppo renderà noti – fin dall’inizio – i costi reali e, solo in un momemento successivo, potranno avviarsi le negoziazioni, tenendo in considerazione il target, il periodo, il cliente e le altre varianti.
Paolo Romano, peraltro, non esclude che entro dicembre 2019 questa opzione possa essere adottata anche per i canali dedicati a un pubblico più giovane, dato che per il momento essi rimangono subordinati alla politica commerciale “all’italiana”. (V.R. per NL)